La notizia era nell’aria già da tempo e settimana scorsa sono stati presentati i risultati di bilancio della Città di Lugano. Ci è stata illustrata una situazione a dir poco critica: un deficit di 35 milioni e un debito pubblico di oltre 400 milioni (senza calcolare l’esposizione di altri 700 milioni  ca. con le banche).

Ebbene, ora vari partiti cercano di mettersi un po’ al riparo da queste impressionanti cifre negative, accusandosi a vicenda.Siamo confrontati con un problema serio e dobbiamo intervenire prima che peggiori. Data la situazione, siamo chiamati a rispondere tutti, senza additare nessuno. È necessario trovare delle soluzioni rapide e mirate perché, ammettiamolo, non oso pensare al preventivo 2014 e all’accumulo di debiti che peggioreranno il bilancio e il conto economico della Città di Lugano. In molti sicuramente si interrogano sul come siamo giunti ad una situazione simile ma ricordiamo anche le varie opere e progetti in corso che pesano molto sul bilancio cittadino.

Un esempio concreto è il LAC. Un progetto voluto da tutti ma che rimane ancora molto vago: a tutt’oggi, pochi o nessuno sanno dire esattamente quanto verrà a costare alla Città in termini di gestione corrente. Inoltre, non sono ancora stati definiti aspetti come i contenuti del LAC e il modo in cui saranno coperti i costi di questo “faraonico progetto”. Oltre ai progetti in corso, la Città ha altre ambizioni (spesso tirate in ballo nel corso della campagna elettorale) come, ad esempio, il progetto del palazzetto dello sport e stadio. Si tratta di un progetto ambizioso per la cittadinanza e per le associazioni sportive cittadine (e delle zone limitrofe) ma 100 mio di fr di preventivo sono pia illusione se non interverranno pure i privati. Visti i conti in rosso.

La Città punta anche sul progetto di Campo Marzio che dovrebbe rilanciare il turismo conferenziale e nuovi alloggi per la popolazione a pigione moderata. E che dire del Palazzo dei Congressi? Anch’esso necessita parecchi interventi di restauro. Mentre l’aeroporto di Lugano dove lo mettiamo? Se non ci diamo una mossa per renderlo attrattivo (allungamento pista e nuovo concetto di attracco compagnie aeree) diverrà con il tempo un campo d’aviazione per aerei ad elastico.

Questo mio elenco comprende solo una parte di quanto è stato progettato e in parte promosso; al momento ci sono in giacenza ca. 350 milioni di fr come crediti già accettati ma non ancora erogati e difficilmente verranno spesi, visto che siamo in braghe di tela.

Da parte mia, ho anche una sensibilità particolare nei confronti dei quartieri più periferici e dei loro bisogni. Ad esempio, la Valcolla necessiterebbe di migliorie alle fognature e alle condotte dell’acqua potabile, maggior sicurezza (presenza polizia), strade meno dissestate, offrire trasporti meglio collegati col centro Città (orari e frequenza), scuole, ecc. Qui ho preso ad esempio la Valcolla, ma sono molti i nuovi quartieri della grande Lugano che necessitano interventi di questo tipo. Il nostro problema? Ci mancano i soldi, la liquidità per questi progetti. Che fare?

Sicuramente si dovranno rivedere i compiti della Città in termini di Dicasteri, rivedere le spese correnti, rivedere ogni singola spesa di ogni singola sezione o ufficio, rivedere le entrate fiscali ancora in “sospeso” (e incassarle), rivedere le entrate da enti semi-pubblici e concentrarsi sulla loro redditività, probabilmente prendere in considerazione l’idea di affidare anche a privati (o collaborare coi privati) per la realizzazione dei progetti in vista e forse si dovrà, nostro malgrado, vendere qualche “gioiello di famiglia”, o separarci da qualche infratruttura, per incassare qualche soldo. La matematica non lascia scampo, o si fanno risparmi o si aumentano le tasse.

Ci aspettano tempi duri e l’UDC lo sosteneva già prima della recente campagna elettorale. Oggi dobbiamo riunirci tutti assieme e cercare soluzioni prima di arrivare a drastiche decisioni come l’aumento del moltiplicatore d’imposta magari oltre il 75% in direzione dell’80% (come già qualcuno auspica).  Troppo facile dico io, in tempo di crisi e con cittadini che fanno fatica ad arrivare alla terza settiamana del mese, sarebbe una mazzata colossale tartassare di più. Dobbiamo limare le spese e non “spennare il cittadino”! Almeno cosi dissero quasi tutti in campagna elettorale vero ?

Non ha senso litigare  tra partiti e cercare di attribuire a qualcuno le colpe di questa “caporetto finanziaria di Lugano”, dovremmo invece darci da fare per trovare soluzioni ragionevoli già nei prossimi incontri istituzionali.

Tiziano Galeazzi, consigliere comunale UDC, Lugano