La Svizzera depenalizza il consumo di cannabis. È di pochi giorni fa, infatti, la notizia secondo la quale il governo elvetico avrebbe deciso di porre in vigore, dal mese di ottobre, la revisione della legge sulla droga dello scorso 28 settembre.

Il grande numero di consumatori di marijuana nel nostro Paese e in generale in tutta Europa, testimoniato anche dai contatti ricevuti dai siti di settore specializzati nella vendita di prodotti per la coltivazione di cannabis, ovvero growshop come questo, dimostra come la scelta del nostro governo vada nella stessa direzione del trend che si sta verificando a livello internazionale.

Il numero dei consumatori occasionali di marijuana in Svizzera si attesta tra le 350 mila e il mezzo milione, mentre le conseguenti denunce si aggirano intorno alle 30mila l’anno.
Come si può facilmente dedurre, i costi burocratici e procedurali relativi al fenomeno sono altissimi, ed ingolfano inoltre il lavoro della polizia e dei tribunali.

La depenalizzazione, che sarà adottata da ottobre, comporterà, invece, un enorme risparmio per la Svizzera. Secondo attendibili fonti giornalistiche, consisterà concretamente nel sostituire l’attuale denuncia con una multa di 100 franchi, pari a circa 80 euro, che dovrà pagare chi verrà trovato in possesso di più di 10 grammi di marijuana.
Il consumatore, a quel punto, potrà decidere se pagare la sanzione o essere sottoposto a ordinaria procedura.
Per quanto concerne, invece, i consumatori più giovani, essi saranno giudicati come previsto, ovvero dalla procedura penale minorile.

La depenalizzazione si delinea dunque come una scelta ragionevolmente intelligente per un Paese: essa è già stata adottata da molti stati, come ad esempio il Portogallo. Lo step successivo sarebbe quello della legalizzazione, anche se naturalmente quest’ultima consisterebbe in un passo decisamente più rivoluzionario.
In diversi stati degli Usa, che consentono tra l’altro l’impiego medico della marijuana, quello della cannabis è un vero e proprio business, che porta alle casse statali milioni di dollari.
Gli stati di Washington e del Colorado hanno addirittura optato anche per la legalizzazione con riferimento all’uso ricreativo, che potrebbe portare ad un notevole giro d’affari, e ad un business potenzialmente redditizio che alcuni hanno già fiutato.

L’ex marketing manager della Microsoft Jamen Shively, ad esempio, ha deciso di aprire una catena di “caffè dell’erba” sul modello degli Starbucks, all’interno dei quali venderà pregiate varietà di cannabis ai suoi futuri clienti.

La Svizzera arriverà mai a tanto? Sicuramente non nel prossimo futuro. Anche se le istanze dei numerosi consumatori non possono restare completamente inascoltate e, allo stesso tempo, i vantaggi della legalizzazione potrebbero forse essere quantomeno analizzati e valutati in modo oggettivo.