360 (2012)

Regia di  Fernando Meirelles

Al Lux Massagno in versione originale, sottotitoli in francese e tedesco


Un meraviglioso “giro turistico” passando da Vienna, Phoenix, Londra o Parigi. Un esercizio di stile, una grammatica filmica molto elaborata, 360 è un affascinante esercizio di montaggio.A parte il piacere della dimostrazione tecnica del montatore (geniale) il film rimane impresso per quella decina di personaggi, che parlano nelle loro lingue originali (ne ho contate sette), in un girotondo di desideri inespressi o scacciati, passioni vissute o sperate, pulsioni fatali. Un “circo” vertiginoso di marionette agitate dal loro istinto, dalla loro morale, dalla loro religione (spirituale o terrena che sia).

Il regista adatta l’opera teatrale di Arthur Schnitzler “Girotondo” che, rappresentata nel 1903, era molto chiacchierata per il suo trattare esplicitamente di sessualità. Vedi anche: http://www.viaggio-in-austria.it/schnitzler-vita.html

Il cast internazionale è riunito sotto la camera spesso virtuosa del regista brasiliano. I personaggi, con origini diverse, sono legati e dipendenti gli uni dagli altri e si incrociano da un paese all’altro. Una danza che spesso stordisce ma che lascia purtroppo l’emozione totalmente assente. E’ una tragedia romantica, una storia d’amore nostalgica, un thriller (la parte meno riuscita, quasi una tele-novela). 360 è un film corale, ben recitato, ma resta freddo quasi gelato.

Si osserva incuriositi e affascinati dalle interconnessioni dei protagonisti che esplorano le relazioni uomo-donna. Ma non si partecipa. Vi è una (troppo) grande varietà di situazioni che presentano una successione di archetipi: dal vecchio padre di famiglia coraggioso e rispettabile, al  mafioso russo che “ i soldi non danno la felicità” (ma ne ha una valigia piena che porta sempre con se), passando dal criminale sessuale alla ragazza seria che si lascia tentare da una notte di follie. Dietro le storie si sente un vago sapore di  “pentitevi per quello che fate” anche se, invece, è detto esplicitamente (dalla psicologa) che l’eccitazione più grande proviene da ciò che la religione proibisce… ma sopportatene le conseguenze…nel bene e nel male.

Peccato che, come l’immagine di quell’aereo che, volando via,  abita in diverse sequenze del film, il cuore di 360 non fa che assentarsi e lo trasforma in un bel film, a volte magnifico, ma che non racconta granché… manca l’anima. Ed è una vera caduta per un film che dovrebbe parlare di relazioni umane, rapporti d’amore e sessualità.

Desio Rivera

La trama: http://www.tio.ch/cinema/film/360