A fine aprile 2013, in Ticino le casse malati hanno trasmesso all’Istituto delle assicurazioni sociali 7.355 segnalazioni di affiliati che non pagavano il loro premio : di questi 1.750 erano minorenni, 235 beneficiari di prestazioni assistenziali e 106 di prestazioni complementari AVS/ AI.

Sul Corriere del Ticino, Carlo Marazza, direttore dell’Istituto delle assicurazioni sociali, commenta che per i beneficiari di PC non vengono pagate la parteci­pazione e la franchigia. Una situazio­ne che viene risolta dallo IAS gestendo direttamente il pagamento dei costi e della franchigia.

“Il nuovo sistema di controllo – si legge nell’articolo – adottato tra l’IAS e le casse malati intende arginare il fenomeno della morosità dei premi di cassa malati e soprattutto dell’insolven­za.
In questo caso, contro la persona viene spiccato un attestato di carenza beni per via esecutiva e la cassa malati ha il diritto di chiedere il rimborso dei premi non pagati al Canto­ne nella misura dell’85%.
“Al momento stiamo valutando tutte le richieste che ci hanno inviato le casse malati, ma non possiamo ancora determinare l’impor­to complessivo – specifica Marazza.
Una volta il dato consolidato si potrà anche confrontare la cifra degli insolventi 2011 con quella del 2012 (…) Si potrà vedere se il nuovo modello ha già sortito effetto.

Il modello adottato dal Cantone a parti­re dal 1. gennaio 2012 prevede un mec­canismo di indagine della singola situa­zione a livello comunale che può sfo­ciare nella sospensione delle prestazio­ni e nell’inserimento del nominativo nella cosiddetta lista nera (l’elenco degli assicurati sospesi) accessibile al fornitore di prestazioni.

“L’elenco viene aggiornato regolarmente e a fine maggio contava per il Ticino 640 assicurati sospesi -sottolinea Marazza, specificando però che non tutte le casse malati comunicano allo IAS l’avvenuta sospensione.

Tornando alle segnalazioni degli assi­curati morosi da parte delle casse mala­ti, per 5.264 casi è stato richiesto l’inter­vento dei Comuni che convocano gli assicurati morosi di persona per approfondire la reale situa­zione.
“Una percentuale significativa risulta avere una situazione economica abbastanza precaria – ammette il diret­tore dello IAS.”