… prende per i fondelli i cittadini e le cittadine di questo cantone!

Proprio nel giorno in cui l’MPS ha inoltrato la denuncia contro i responsabili dei negozi presenti nel centro FoxTown di Mendrisio per il mancato rispetto della LL in materia di lavoro domenicale, la procuratrice pubblica Fiorenza Bergomi ha risposta alla querela che l’MPS aveva presentato lo scorso 5 maggio denunciando la decisione del Consiglio di Stato di sospendere la procedura di infrazione avviata nei confronti dei negozi ubicati nel centro Fox Town in materia di lavoro domenicale.

Nella nostra denuncia avevamo insistito sul fatto che il Consiglio di Stato non solo non aveva nessuna competenza per prendere tale decisione; ma avevamo anche sottolineato il fatto che lo stesso governo, richiesto dal deputato MPS Matteo Pronzini di fornire tale decisione perché potesse essere impugnata, rispondeva affermando che non si trattava di una decisione impugnabile ma di una semplice nota a protocollo. In altre parole: una decisione che tale non è, ma che viene fatta valere come tale.

Tutto questo avrebbe dovuto essere più che sufficiente affinché una magistratura veramente indipendente e rispettosa dei cittadini e delle cittadine di questo cantone prestasse maggiore attenzione a quanto sta accadendo ed iniziasse veramente a porsi un certo numero di domande sul rispetto delle leggi. Invece la procuratrice pubblica Bergomi ci ammannisce, nella sua risposta, una serie di frasi senza senso, illogiche e prive di qualsiasi fondamento giuridico. Se uno studente liceale alle prese, proprio in questi giorni, con gli esami di maturità avesse scritto frasi del genere il giudizio degli esaminatori sarebbe stato senza appello. Fortunatamente la procuratrice Bergomi ha già superato gli esami di maturità!

Scrive la procuratrice: “Il fatto che l’autorità cantonale abbia deciso di sospendere la procedura, conferma che la medesima sta seguendo il suo corso”. Eh no, cara procuratrice! Le parole devono avere ancora un senso, anche per i procuratori! La sospensione della procedura è proprio la negazione del corso stesso della procedura. Poiché proprio al momento di tirare le somme, cioè di concludere con un giudizio ed una serie di misure – tra le quali anche la denuncia sul piano penale dei negozi inadempienti – il DFE ed il Consiglio di Stato hanno pensato bene di sospendere il tutto. La sospensione è proprio la dimostrazione della decisione dell’autorità di impedire che la procedura facesse il suo corso!

Scrive ancora la procuratrice: “Di conseguenza, prima dell’intervento sanzionatorio del Ministero Pubblico, deve avere luogo la procedura amministrativa. Essa, a questo stadio, come comunicato dal governo cantonale, è in corso, ancorché sospesa”. Altro brano di grande coerenza logica… È un po’ come scrivere che una persona sta camminando anche se è ferma…

La Procuratrice fa finta di non capire che proprio per evitare di arrivare all’intervento sanzionatorio del Ministero Pubblico la procedura amministrativa è stata sospesa. Perché tale procedura era ormai giunta al termine e avrebbe dovuto solo procedere alle sanzioni amministrative e, vista la persistenza dell’atteggiamento dei negozi ormai da mesi – per non dire da anni, passare al livello penale.

Nemmeno per un attimo la Procuratrice ha il dubbio che è proprio su questo aspetto che la denuncia dell’MPS voleva mettere l’accento e proprio su questo aspetto chiedeva l’intervento della magistratura. Se seguissimo la logica della Procuratrice, il governo potrebbe, una volta passati 12 mesi, sospendere ulteriormente la procedura “sine die” (traduciamo per la procuratrice Bergomi: senza fissare un giorno in cui riattivarla). Questo significherebbe che la Procura non potrebbe continuare ad intervenire perché la procedura amministrativa non è terminata? E ancora. Se in settembre il DFE non avesse avviato la procedura amministrativa, la Procura non sarebbe intervenuta perché tale procedura non era nemmeno stata avviata?

Come si vede tutte domande che mettono in luce la pochezza delle argomentazioni della Procuratrice alla quale non resta, come abbiamo visto, che entrare in palesi contraddizioni logiche e giuridiche. Tutto questo con il solo obiettivo di giustificare una decisione ed un atteggiamento generale della Procura che durano da oltre due anni (tralasciamo gli anni precedenti…) e che sono fondati solamente su considerazioni ed intenti di ordine politico.

I cittadini e le cittadine ticinesi non sono stupidi e capiscono benissimo di essere presi per i fondelli. Ogni domenica un migliaio di lavoratori vengono fatti lavorare nei negozi del Centro FoxTown. Tale lavoro è illegale poiché la Legge sul Lavoro vieta il lavoro domenicale continuato nei centri commerciali. Tutti confermano che le cose stanno proprio così. Ma le autorità politiche (governo in primis) e giudiziarie rifiutano di intervenire per far rispettare la legge. Il primo sospendendo la procedura che avrebbe dovuto sancire l’illegalità; il secondo dicendo che fin tanto che tale procedura è sospesa esso non può intervenire.

Un esempio concreto di come funziona lo Stato, di quali interessi perseguano le sue istituzioni. Altro che introdurre l’insegnamento della civica nelle scuole!

Per il coordinamento MPS  Giuseppe Sergi


(fdm, commento) In effetti, come mi ha confidato oggi un giudice (si stava solo bevendo il caffè) il DFE sembra essersi cacciato, da solo, in un pasticcio. La “sospensione”, che non ha (opinione mia) base legale, persegue unicamente lo scopo di non decidere. Ma (opinione mia) la palla è ora nel campo del Procuratore Generale: se lui decide di non muoversi, non c’è niente da fare. A meno che Sergi & Co. non riescano a spuntarla ricorrendo ai superiori livelli della Magistratura.

Non vorrei dare l’impressione di tenere la parte a Sergi, per il quale in verità non ho mai votato. La Sinistra in ebollizione vorrebbe:
— piena occupazione
— salari dignitosi e buoni
— con i negozi chiusi

La quadratura del cerchio!