Le nuove tensioni scoppiate lunedì mattina al Cairo fanno temere un aggravarsi della situazione, cinque giorni dopo il colpo di Stato che ha destituito il presidente Mohamed Morsi.

Dopo la morte di almeno 40 persone – secondo un responsabile del Ministero della sanità – durante una manifestazione dei Fratelli musulmani, questi ultimi hanno lanciato un appello per un sollevamento popolare contro chi sta rubando all’Egitto la sua rivoluzione.

Il Partito della giustizia e della libertà, la vetrina politica dei Fratelli musulmani, chiede alla comunità internazionale, ai gruppi internazionali e a tutti gli uomini liberi del mondo di intervenire per impedire ulteriori massacri e l’insorgere di una nuova Siria nel mondo arabo.

Mentre l’esercito egiziano ha accusato un gruppo terrorista di aver tentato di assaltare la sede della guardia repubblicana all’alba al Cairo, Safouat Hegazi, famoso predicatore salafista e capo dei Fratelli musulmani, ha ammesso che l’attacco aveva lo scopo di liberare Mohamed Morsi.

Domenica sera un portavoce della presidenza a interim ha affermato che Ziad Bahaa Eddin, un tecnocrate che ha diretto diverse istituzioni economiche egiziane, sarà probabilmente nominato alla testa del governo. Queste stessa fonte ha precisato che Mohamed El Baradei verrà probabilmente nominato vice presidente.
Le violenze delle ultime ore hanno causato il ritiro del partito salafista Al-Nour dai negoziati politici. Al-Nour ha denunciato il massacro di Fratelli musulmani davanti alla sede della guardia repubblicana al Cairo.
Qualche ora prima di annunciare il ritiro, il partito salafista aveva fatto sapere che si oppone alla nomina di Ziad Bahaa Eddin, così come alla nomina di El Baradei a vice presidente, in quanto entrambi fanno parte della coalizione che si oppone al fronte islamico.