Sembrerebbe proprio di sì, considerato che sul nostro territorio, quatti, quatti e con il consenso di qualcuno (penso al Municipio) gli asilanti e/o richiedenti l’asilo sono arrivati alla cifra di, appunto, 150 persone!

Vi sembrano pochi? A me no, anzi. Ma si sa, per chi non ha altri argomenti, io sono razzista. E vai con lo scontato più patetico.

Ho già avuto modo di dirlo in Consiglio Comunale e quindi non sto qui a ripetermi ma, a mio avviso, questo numero è troppo elevato per Biasca perché, lo si dica o meno, qualche problema questa gente lo crea eccome, e mi fermo qui in attesa di eventuali risposte a questo mio scritto.

Gli altri comuni della Riviera cosa fanno? Claro, Iragna, Lodrino, Cresciano, Osogna quanti richiedenti l’asilo hanno in tutto sul loro territorio? Pochissimi; e perché mai allora Biasca dovrebbe diventare il ricettacolo della Riviera?
Non ho avuto risposte politiche in tal senso dal Municipio alla mia recente interpellanza, ma unicamente delle cifre nude e crude.
Lasciamo stare il discorso su quelle persone che sono “alloggiate”, anche con famiglie, al centro “Al Vallone” e che può starmi bene anche se i tempi si stanno dilatando parecchio, ma queste persone sono una cinquantina circa e, se la matematica non è un’opinione, ce ne sono altri cento (vedo parecchi maschi giovani e per nulla provati dalle “sofferenze” della guerra …) che, con tutta probabilità, sono alloggiati in appartamenti o pensioni di alberghi e ristoranti.
Questo mi piace già molto meno; molto meno.

E per favore non si venga a dire che il Comune non può rifiutarsi di “ospitare” richiedenti l’asilo sul proprio territorio perché non è assolutamente vero e di esempi ce ne sarebbero a iosa.
Vedi l’ultimo caso che è Bedretto (sarà un caso?) ma potrei citarne altri come ad esempio Losone, Stabio (che ha ospitato come noi per sei mesi delle famiglie e poi ha detto, giustamente, che “toccava ad altri”) Lodrino e altri comuni ancora che, velatamente, hanno declinato.
Ripeto, il comune di Biasca fa già la sua parte da più di due anni, con la cinquantina di richiedenti l’asilo “alloggiati” Al Vallone e non capisco perché ce ne dobbiamo sorbire altri cento (vi sembrano pochi?) che poi sono quelli che girano a tutte le ore del giorno, e anche della notte, e che si spostano liberamente sul territorio e non sai mai bene cosa fanno.

No, non riesco proprio a capire questa “spinta improvvisa di umanità e accoglienza”, da non confondere con una certa ipocrisia, quando poi vedo rigidità da parte del Municipio in altre situazioni, tipicamente “nostre”.
Spero soltanto si tratti di una situazione “straordinaria” e che non sia quella specie di “rassegnazione” che percepisco ultimamente, anche in altre tematiche, da parte del nostro Municipio.
Biasca : terra di richiedenti l’asilo? Staremo a vedere.

Donatello Poggi, Biasca