La corte di Cassazione ha fissato al 30 luglio l’udienza relativa al processo Mediaset, che vede tra gli imputati il leader del PdL ed ex premier Silvio Berlusconi, condannato in appello a Milano – l’8 maggio scorso – per frode fiscale a 4 anni di carcere e a 5 anni di interdizione dai pubblici uffici (con impedimento dell’attività politica e decadenza dalla carica di senatore).
La decisione della Cassazione è di una rapidità assolutamente eccezionale e suscita nell’opposizione i peggiori sospetti, scatenando furiose reazioni.
Avv. Franco Coppi (difensore del Cavaliere): “Sono esterrefatto, non si è mai vista una cosa del genere”. “Sono sorpreso e amareggiato, è una fissazione d’udienza tra capo e collo”.
Daniela Santanché: “Ho la certezza che la giustizia non c’è per il presidente Silvio Berlusconi”. “Che cosa facciamo noi, come movimento politico? Aspettiamo ancora l’unica manifestazione che forse riusciremo a fare, e cioè quella di accompagnarlo in carcere?”. “Bisogna passare all’azione”.
Mariastella Gelmini: “La Cassazione conferma il piano di voler eliminare Berlusconi. La giustizia solo con lui riesce ad essere così veloce”.
Fabrizio Cicchitto: “La decisione della Suprema Corte di anticipare l’udienza destabilizza il governo, la cui composizione e la cui maggioranza politica è del tutto sgradita a precisi ambienti giudiziari, editoriali, finanziari e politici”.
Il vicepremier e ministro dell’Interno Angelino Alfano è amaramente sarcastico: “Sono ben lieto di constatare lo straordinario miglioramento nelle performance della Cassazione, ora si attende un identico trattamento per tutti i cittadini”.
Che cosa farà Berlusconi? Non si può escludere nulla: dalle manifestazioni di piazza, all’abbandono dei lavori parlamentari, al rovesciamento del governo. Il Tycoon è furioso. È più che mai convinto che la Sinistra aspetti dalle mani di una magistratura militante (in primis i procuratori e i giudici milanesi) il ghiotto regalo della sua distruzione politica. (Fonte: Repubblica)
Commento (fdm). Valutando obiettivamente ciò che è accaduto in 19 anni, riesce difficile pensare il contrario.