Diciotto anni dopo, 409 vittime del massacro di Srebrenica, in Bosnia Erzegovina sono state sepolte nel cimitero cittadino di Potocari con il rito musulmano. Sono state identificate dopo un lungo lavoro di ricerca.

Sino a pochi giorni fa i loro corpi si trovavano in fosse comuni. Delle 8’000 vittime del genocidio, quasi 2’000 devono ancora essere identificate.
Nel luglio 1995, le forze serbe di Bosnia erano entrate nella città di Srebrenica, un’enclave musulmana controllata dalle Nazioni Unite e in pochi giorni erano state uccise migliaia di persone, poi gettate nelle fosse comuni.

Dopo una fuga durata 13 anni, il capo di queste milizie, Radovan Karadzic, si trova a processo al Tribunale penale internazionale dell’Aja per l’ex Jugoslavia, da dove mantiene la sua posizione di innocenza.
La Corte gli ha anche imputato la responsabilità del genocidio dei musulmani e dei croati di Bosnia del 1992.

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