UNA SCIALUPPA DI SALVATAGGIO CONTRO IL NAUFRAGIO IN UNA, PER LUI PERICOLOSISSIMA, NORMALITÀ POLITICA

Devo la conoscenza (non diretta, però) di questa interessante personalità politica a una segnalazione dell’avv. Tito Tettamanti, che da tempo lo segue con grande attenzione. Il fatto potrebbe anche stupire, se si pensa che il senatore Ichino proviene – come facilmente chiunque può verificare – dal PCI e poi dal PD (ma è stato recentemente eletto alla Camera alta sulla lista Monti). Non si stupisce, ovviamente, chi solo un poco conosca l’anticonformismo e la libertà di giudizio dell’avv. Tettamanti.

NOTA. Bello e beffardo il titolo paradossale!

Il materiale proviene dal portale www.pietroichino.it.


Editoriale telegrafico, 5 agosto 2013

Stefano Fassina non si riferiva sicuramente a Silvio Berlusconi quando ha detto che si può essere evasori fiscali anche per necessità di sopravvivenza. È un fatto, però, che questa condanna definitiva per evasione fiscale è per il capo del PdL una scialuppa di salvataggio che può garantirgli ancora per un po’ la sopravvivenza, evitargli il naufragio. Mediatico, s’intende. Senza questo evento clamoroso, come avrebbe potuto mantenere puntata su di sé l’attenzione dei media, in questo periodo di larghe intese che costringe a smorzare i toni polemici nei confronti dei comunisti, in cui non ci sono in vista a breve termine campagne elettorali in cui promettere l’abolizione – anzi  la restituzione – delle tasse agli italiani, in cui persino la nipote di Mubarak convola a nozze in abito bianco con il suo legittimo sposo e di notte nella villa San Martino si sente solo il canto dei grilli? Un colpo di fortuna contro la peggiore delle sventure possibili: il dover parlare seriamente dei problemi del Paese; e magari sentirsi chiedere di provare a risolverli. 


DAVVERO È CAMBIATO QUALCHE COSA DALL’APRILE SCORSO, QUANDO GIORGIO NAPOLITANO INDICÒ LA VIA OBBLIGATA DALLE LARGHE INTESE?

Secondo editoriale telegrafico, 5 agosto 2013

Chi temeva che fosse il PdL a reagire alla sentenza della Cassazione facendo cadere il Governo Letta si sbagliava di grosso: oggi è il partito di Epifani che smania per rompere con la “strana maggioranza”. La cosa è davvero curiosa. È come se dicessero: “tre mesi fa eravamo convinti che Silvio Berlusconi fosse un cittadino-modello, e solo questo ci ha indotti ad accogliere l’invito del Presidente della Repubblica a entrare con lui in maggioranza; ora che, con nostro stupore e raccapriccio, la Corte Suprema ci ha aperto gli occhi sulla vera qualità della persona, non possiamo che ritrarci inorriditi”. Davvero commovente, questa professione di ingenuo candore! Epifani & Co hanno già totalmente dimenticato il discorso di insediamento di Giorgio Napolitano e in particolare la sua ammonizione, che possiamo sintetizzare così: “Sia il PD, sia il PdL, abbassino la cresta e cerchino di vedere, dietro i difetti che reciprocamente si imputano, i propri stessi difetti. Considerino che gli uni non potrebbero sopravvivere senza che la loro pochezza fosse in qualche modo legittimata dalla pochezza degli altri. Considerino che gli uni non meno degli altri sono corresponsabili dei gravissimi problemi in cui il Paese si dibatte. E colgano l’occasione di questa fase di larga coalizione, tecnicamente inevitabile, per ridurre il tasso di faziosità che caratterizza la politica nazionale e per far maturare, ciascuno al proprio interno, una cultura politica moderna, adeguata alla gravità della situazione”. Che cosa induce i democratici a pensare che le questioni poste ad aprile da Giorgio Napolitano siano improvvisamente superate? O che andare al Governo con Beppe Grillo possa migliorare le cose?

(commento) “Ora che, con nostro stupore e raccapriccio, la Corte Suprema ci ha aperto gli occhi…” eccetera: gagliardo e spassoso sarcasmo.