“Una pagina della memoria economica, che fa da contraltare alla massiccia propaganda mediatica di lobby (stato, politici, banche) che hanno interesse a non raccontare la verità agli italiani – scrive il portale di economia Wall Street Italia – e puntano anzi a manipolare il consenso con strategie che beneficiano soltanto i “poteri forti”, strozzando i cittadini e le piccole imprese.”

E l’articolo prosegue elencando alcuni fattori di stress dell’economia dell’Italia :

1. Debito pubblico
A giugno 2013, 2.075,71 miliardi di euro; oltre il 130% del Pil. Secondo le previsioni salirà al 130,8% del Pil nel primo trimestre 2014.

2. Debito aggregato di Stato, famiglie, imprese e banche
400% del Pil, circa 6mila miliardi.

3. Pil
Per quest’anno, l’agenzia di rating Standard & Poor’s ha abbassato la previsione di crescita per l’Italia a -1,9% rispetto al -1,4% previsto a marzo 2013 e al +0,5% stimato a dicembre 2011.
Sempre per il 2013, il Fondo monetario internazionale ha tagliato le stime del Pil dell’Italia a -1,8%.

4. Prestiti delle banche alle imprese
Diminuzione del 5% su base annua da marzo a maggio. Nel 2012 sono stati persi 60 miliardi di euro di prestiti.

5. Insolvenze bancarie
A maggio, quelle in capo alle imprese italiane hanno sfiorato 84 miliardi di euro.

6. Entrate tributarie
A maggio -0,7 miliardi rispetto allo stesso mese di un anno fa. Nei primi 5 mesi del 2013 il calo è dello 0,4% rispetto ai primi 5 mesi del 2012.

7. Gettito Iva
-6,8% nei primi 5 mesi del 2013, un vero disastro.

8. Disoccupazione
A giugno 2013 : 12,1%, dato peggiore dal 1977.

9. Disoccupazione giovanile
Fra i 15-24 anni a giugno 2013 : 39,1%.

10. Precariato
Contratti atipici per il 53% dei giovani (dato Ocse).

11. Crollo produzione industriale
-17,8% negli ultimi dieci anni