2013

Oggi Ticinolive presenta un uomo che definirei “organizzatore culturale”, un ideatore, un promotore, un produttore. Giorgio Lundmark lo conosco da un tempo abbastanza lontano, quando villeggiava nel paesello dei miei avi, il minuscolo – anzi infinitesimo – Molare, in media Leventina. Recentemente l’ho ritrovato e mi ha parlato con passione di ciò che sta realizzando a Budapest e nella nostra Città.

Un’intervista di Francesco De Maria.

Francesco De Maria Giorgio Lundmark, si presenti ai lettori di Ticinolive: la sua origine, la sua vita, la sua professione, i suoi hobby.

Giorgio Lundmark Sono nato a Stoccolma, da padre svedese di Skellefteå e madre ungherese di Budapest. Nella mia vita ho svolto diverse attività: funzionario di banca alla BSI, broker assicurativo, imprenditore nella nautica e nel bunkeraggio navale. Ho parecchi hobby: il tennis da tavolo (ex giocatore per la STT in divisione nazionale B; ho giocato anche con Marco Borradori, che era bravo e si è laureato più volte campione ticinese); gli scacchi (giocatore/organizzatore, membro del comitato della Federazione svizzera, presidente onorario del circolo di Positano); il cinema: assiduo cultore di cineclub; la musica: frequento concerti di musica classica, Martha Argerich, OSI, ecc.

Lei ha fondato una società che si chiama RW Film Chess and Music, dunque il Cinema, gli Scacchi e la Musica. Come mai queste tre grandi cose? E qual è il significato di RW ?

GL Questo “trinomio” corrisponde perfettamente ai miei hobby, di cui ho detto sopra (lasciamo da parte per un momento il ping pong!). RW sta per Raoul Wallenberg, l’eroe svedese che salvò la vita a moltissimi ebrei, a Budapest, e che i russi arrestarono e, in pratica, rapirono nel gennaio del 1945.

Che cosa, personalmente, la lega a questa figura storica? Perché ne è tanto appassionato?

GL È una figura nobile, misteriosa e tragica. Ho studiato la sua vita e ne sono rimasto affascinato. Venne dalla Svezia e operò in Ungheria. I paesi di mio padre e mia madre.

Parliamo di cinema. Che cosa fa lei nel cinema? È regista? Attore? Scrive copioni?

GL Non sono un regista e non sono un attore, bensì un produttore. Il film che ho prodotto s’intitola “The Lost European”. E chi è? Ma Wallenberg, naturalmente!

Mi dica tutto di questo film: com’è nata l’idea, che cosa racconta, chi ci ha lavorato, come è stato finanziato.

GL Per prima cosa le dirò che i miei genitori hanno vissuto la seconda guerra mondiale a Budapest e hanno collaborato con Wallenberg. Per quanto mi riguarda, un elemento decisivo è stata poi la conoscenza casuale – destinata a trasformarsi in una salda amicizia – con Jószef Sípos e Krisztina Détár, registi, produttori e distributori di Budapest.

Il film è un documentario (o meglio: un docu-film) che descrive i tragici avvenimenti del 1944 nella capitale magiara: la caccia agli ebrei, le Croci frecciate, le esecuzioni sommarie, ecc. e la storia intensamente drammatica di Raoul Wallenberg, diplomatico svedese che salvò la vita a molti perseguitati. Contiene documenti d’epoca e testimonianze di noti professori universitari e della sorella di Wallenberg, Nina Lagergren, che è la suocera di Kofi Annan. Il film non ha avuto sponsor ed è un po’ peccato, perché li avrebbe meritati.

Nella storia di Wallenberg c’è tutto: avventura, grandezza d’animo, tragedia, mistero… Che idea si è fatta della sua scomparsa e della sua fine?

GL Ancor oggi, nonostante lunghe e tenaci ricerche, nessuno possiede una risposta certa, e ai miei occhi questo è uno scandalo. Solo i russi avrebbero potuto svelare il segreto, ma non l’hanno fatto. Hanno fornito una “verità” ufficiale (Wallenberg sarebbe morto a Mosca già nel 1947) molto poco credibile. Il suo corpo non è mai stato reso alla famiglia.

Ha trovato accoglienza e aiuti concreti negli ambienti più ovviamente interessati: associazioni ebraiche, Svezia, Ungheria?

GL Grandi lodi e incoraggiamenti ma, in concreto, soldi… niente.

Che cosa significa la figura di Wallenberg per gli ebrei di tutto il mondo?

GL Per loro è il Giusto (nel senso di: benemerito nel soccorso agli ebrei perseguitati) più conosciuto in tutto il mondo. Cittadino onorario di Stati Uniti, Canada, Israele, Australia, Ungheria.

L’opera è compiuta? Come intende immetterla sul mercato? Pensa che possa essere un successo commerciale?

GL Il film è praticamente pronto. Dall’8 al 15 settembre sarò a Budapest per il tocco finale. Ci stiamo lavorando ormai da due anni! Lo presenteremo dapprima nei festival per metterlo poi in vendita nel mondo. Penso che avrà un successo commerciale notevole, è un’opera avvincente e di grande qualità.

Alla sua prima produzione dovrà seguirne, immagino, una seconda. Ha già un’idea?

GL Può giurarci. Sípos ed io siamo due vulcani di idee. C’è in ballo Béla Bartók e un film sui concerti “Grazie Raoul” che intendo girare in Ticino. Inoltre: una fiction tratta da romanzi di Sándór Márai, una specialità di Sípos, che ha vinto un importante premio a Cannes nel 2008 con “L’eredità di Eszter”.

CHESS sono gli scacchi, una delle sue grandi passioni. Lei è un bravo giocatore?

GL Niente di speciale, purtroppo. Sono un dilettante medio, con un Elo FIDE di 1831 (il punteggio Elo, che qui non spieghiamo, misura la forza di un giocatore di competizione, ndR). Ho organizzato parecchie simultanee (un maestro che affronta 20-30-40 dilettanti contemporaneamente) ma al momento sono fermo perché film e musica assorbono tutto il mio tempo.

Quali sono le sue relazioni nel “gran giro”, intendo i maestri professionisti di livello internazionale?

GL Coltivo eccellenti rapporti con alcuni Grandi Maestri e Super Grandi Maestri (l’élite mondiale). Da molti anni sono amico della famiglia Polgár, ungherese, con le tre famose e formidabili sorelle. In particolare con Judit, la più forte giocatrice al mondo. Suo marito Gustav Font mi dice sempre che, anche tra 500 anni, si parlerà di Judit Polgár, una campionessa straordinaria.

Lei si ricorda di quando Lugano era sede di uno dei più importanti tornei mondiali?

GL Ricordo perfettamente il grande Open Scacchistico Internazionale di Lugano (ultima edizione: 1989). Il mondo degli scacchi lo rimpiange ancor oggi. Tanti GM mi hanno detto: ho giocato a Lugano, così come un tennista direbbe: ho giocato a Wimbledon.

Infine MUSIC. So che lei ha organizzato un importante evento musicale, a Lugano, proprio in memoria di Wallenberg. Come è riuscito ad allestire un simile evento? Chi l’ha aiutata, di quali conoscenze si è avvalso?

GL A posteriori non so nemmeno io come ho fatto. La mia amica Franca Verda mi attribuisce “genio e sregolatezza”… Ho avuto pochissimi aiuti. La città di Lugano mi ha concesso il patrocinio e il Palacongressi, l’AIL un contributo per il noleggio dei pianoforti. Dai privati non ho avuto nulla.

Il concerto (4 dicembre 2012) è stato un successo? C’erano degli ospiti d’onore?

GL È stato un grande successo ed è stato registrato su DVD e CD. Un’esecuzione splendida di Katalin Falvai, Sandor e Ádám Jávorkai e Ale Petrasso. Dal punto di vista commerciale, però, non è stato un successo. Ospiti d’onore e di rilievo, tanti: da Stoccolma, Isreale, Milano, Ginevra, Berna…

Nella nostra Città sull’arco di un intero anno il programma musicale è ricco, sempre più ricco. Lei pensa di potersi inserire validamente in questa ampia e brillante offerta, di livello elevato?

GL Sono certo di riuscire nel mio intento, poiché godo dell’appoggio di grandi musicisti ungheresi, in particolare di Budapest.

La responsabile delle attività culturali luganesi on. Giovanna Masoni Brenni si è interessata all’evento? Lo ha sostenuto? Lo ha valutato positivamente?

GL Rispondo tre volte sì, senza esitare. Il suo giudizio per me è importantissimo.

Lei mi ha confidato di avere in cantiere un grande progetto, programmato per l’inizio del prossimo anno. Di che si tratta?

GL Di una gran cosa, anzi, del concerto della mia vita! Si chiamerà “Grazie Raoul” e si terrà il 2 gennaio 2014 al Palacongressi, ore 18.30. Con Andrea Rost, soprano; Katalin Falvai, pianoforte; Sandor e Adam Javorkai, violino e cello; Ale Petrasso, pianoforte; Luca Ghielmetti, chitarra e voce; Franco Piccolo, fisarmonica. Io li chiamo “I magnifici Sette” e le assicuro che il nome non è usurpato!

Ne ha parlato con l’autorità comunale? Ha trovato degli sponsor? Immagino che sarà un evento piuttosto costoso.

GL La ricerca dei fondi è in pieno corso. Sto discutendo con municipi, aziende e privati. Presenzierà al grande concerto il console onorario di Svezia a Lugano Stefan Widegren, me l’ha assicurato. Sono ottimista, la proposta è eccellente, ce la farò.

Non mi resta che farle i più cordiali auguri. E, mi raccomando, mi riservi due posti in platea. Non mancherò!

GL Due tra le migliori poltrone sono già prenotate per lei. Vede qui? C’è scritto: Francesco De Maria.

Fotografie di Dániel Vass