E’ sufficiente che un evento internazionale abbia delle similitudini, anche lontane, con un passaggio della Bibbia per scatenare le più allarmanti teorie sulla fine del mondo.
Nell’Antico Testamento, il libro di Isaia racconta la deportazione dei giudei a Babilonia, il loro ritorno e la ricostruzione del Tempio di Gerusalemme
.

Nel capitolo 17 sta scritto (con qualche piccola variazione a dipendenza delle traduzioni) :
1. Oracolo su Damasco. Ecco, Damasco cesserà di essere una città, diverrà un cumulo di rovine.
2. Le città di Aroèr saranno abbandonate; saranno pascolo delle greggi, che vi riposeranno senza esserne scacciate.
3. A Èfraim sarà tolta la cittadella, a Damasco la sovranità. Al resto degli Aramei toccherà la stessa sorte della gloria degli Israeliti. Oracolo del Signore degli eserciti.

Questo passaggio annuncia abbastanza chiaramente la distruzione della città di Damasco e suggerisce che la punizione verrà eseguita da Dio per conto di Israele durante l’ultima battaglia dell’umanità.

Una coincidenza che non è ovviamente sfuggita al portale francese Jesureviendra bientot.com (Gesù ritornerà presto.com), il quale annuncia “il compimento della profezia sulla Siria.”
Negli Stati Uniti il portale Mother Jones sottolinea come siano numerosi i fan della fine del mondo che attendono il prossimo compimento della profezia di Isaia.

A questa profezia lo scrittore Joel Rosenberg ha consacrato un libro, “Damascus Countdown”. Oltre a essere autore di numerosi best sellers, il suo parere viene tenuto in considerazione negli ambienti politici repubblicani.
L’ex candidato alle presidenziali statunitensi Rick Santorum ha scritto una breve prefazione al libro e ha invitato Rosenberg in una trasmissione radiofonica per discutere di Isaia e della sua profezia.
Rosenberg viene regolarmente invitato da senatori e governatori per dettagliare le sue analisi bibliche sul futuro del Medio Oriente.

(Slate.com)