Questa intervista era stata pensata per l’avv. Enzio Bertola, libero pensatore. Le cose erano andate così. 13 marzo 2013. Cappella Sistina? No, Palacongressi. Nella grande hall mega-aperitivo del candidato Michele Bertini, una calca pazzesca. Mi abborda l’on. Giovanna Masoni con l’amena frase “Avete tirato fuori l’artiglieria pesante!” E io: “Giovanna, non temere, non può succederti nulla di male”. Arriva la grande notizia (anche su Ticinolive, che diamine; la mia eccellente collega non dorme): la fumata è bianca! Emigro. Sull’altro lato del palazzo (sala E) dirige un serissimo seminario l’on. Francesca Bordoni Brooks. Ed ecco, all’ingresso della saletta, Fabio Pontiggia, che compulsa freneticamente un hi-phone. A Roma si gioca grosso (ma la notizia ancora non arriva).

Alle sette e tre quarti bisogna salpare per l’hotel Dante – mollando e Michele e Francesca – perché alle 20 in punto incomincia il secondo duello Giudici-Borradori. Le poche centinaia di metri le percorro con Enzio, parliamo del papa e del libero pensiero, ne so poco; m’interessa, m’intriga, mi serve, gli propongo un’intervista (faccio così con tutti). Mi fermo un attimo a confabulare con Michele Foletti e lui mi distanzia. Mi precipito trafelato nella hall del Dante, sono le 19:59, voci angosciate: “Non fanno più salire!” Mi si para dinnanzi un figuro, lo incenerisco con lo sguardo, o cede il passo o lo calpesto, scelga lui. Piombo nella sala, troppo piccola e gremita, non c’è un posto a sedere. Cioè solo un paio di sedie VIP, qualifica che mai mi sono sognato di avere. Ma sopraggiunge l’amico Tullio, caro vecchio amico pietoso, e mi sussurra: “Prendine una!” Salvo in extremis.

Incomincia il dibattito. Dillena modera distratto mentre compulsa freneticamente l’hi-phone (come prima Pontiggia). ReGiorgio duella intensamente con FidelNastro (li chiamano così). A un certo punto il direttore si riscuote, s’illumina e lancia alla sala: “Eletto è papa Francesco!” Duemila anni, ho dovuto aspettare.

L’intervista con Enzio non si fece mai. Ma le domande c’erano, eccome. E quando seppi che Filippo Contarini era anch’egli adepto del Libero Pensiero non potei trattenermi dal dirgli: “Ho pronta un’intervista per te!” Non toccò a Enzio, dunque, ma a Filippo.

Filippo Contarini, socialista, è un laureato in giurisprudenza dell’Università di Lucerna. Attualmente studia a Roma presso l’Istituto Svizzero e il suo impegno nella Città eterna durerà un anno. Un’intervista di Francesco De Maria.


“Il libero pensatore ritiene che gli individui non debbano accettare acriticamente come vere delle idee proposte, ma debbano passare al vaglio della conoscenza e della ragione. Infatti i liberi pensatori tendono a costituire le loro certezze e le loro idee sulla base dell’osservazione scientifica della realtà e sui principi logici. In questo modo essi sono indipendenti dalle eventuali logiche fallaci o errate proposte dall’autorità, dalla cultura popolare, dai pregiudizi, tradizioni, leggende metropolitane e, in generale, qualsiasi visione dogmatica della realtà. Applicata alla religione, la filosofia del libero pensatore spesso porta a negare la possibilità di affermare l’esistenza di fenomeni soprannaturali per mancanza di prove.”

Francesco De Maria   Sono andato a frugare nella Wikipedia (oggigiorno fonte semi-universale della conoscenza) e ho trovato queste righe. Le sembrano una valida caratterizzazione del Libero Pensiero?

Filippo Contarini   Io penso che una definizione univoca di Libero Pensatore non sia possibile. Questa di Wikipedia possiede comunque alcune basi condivisibili, come il rifiuto della verità assoluta, l’osservazione come spunto per il pensiero, la negazione o comunque la relativizzazione della trascendenza. Comunque per me nemmeno la scienza dispone di verità ultime definitive. Per me il Libero Pensiero è il “movimento del dubbio”, e per questo tutela coloro che non vogliono imposizioni dall’alto su come devono pensare sulla vita e sulla natura. Ad ogni modo trova altre informazioni sul nostro sito http://www.libero-pensiero.ch/it/

Quali sono i nomi più illustri nella storia del Libero Pensiero? Quali i liberi pensatori più importanti nel nostro Ticino?

FC   Penso che citare Bertrand Russell sia doveroso. Russell rivoluzionò la logica, diede un forte impulso al pacifismo, si impose come un riferimento nella filosofia del Novecento. Si confrontò con la religione, rigettandola (scrisse il libro “Perché non sono cristiano”), così come con la scienza, relativizzandola (“La mentalità scientifica non pretende né di conoscere l’intera verità né che la sua conoscenza sia interamente vera”).

Rimanendo in Ticino i protagonisti più importanti li trovo nell’Ottocento, quando il conservatorismo lo si combatteva a picconate (e talvolta pure con il revolver, si pensi a Luigi Rossi). In quel contesto difficile brillavano Romeo Manzoni ed Emilio Bossi (Milesbo). Il primo era un letterato, educatore e attivista politico (fu granconsigliere e consigliere nazionale liberale, contribuì poi a fondare il Partito socialista). Il secondo era invece giurista e polemista, fu consigliere nazionale, agli Stati, di Stato e giudice istruttore. Scrisse nel 1900, tra gli altri, il libello “Gesù Cristo non è mai esistito”.

Il Libero Pensiero ha e commemora certamente dei martiri, che subirono il rigore dell’autorità religiosa o civile. Ci parli di alcuni di loro.

FC   Io non commemoro nessun martire. Sappiamo comunque che la religione, con la sua pretesa verità, ha fatto molto male a liberi pensatori e diversamente credenti. Ci son state le streghe, ci son stati gli anabattisti, ci son stati gli scienziati, ci son stati gli omosessuali, ci son stati gli atei. Se proprio si vuol parlare di martiri, allora cito ognuno loro, che vedendo il mondo e la trascendenza in modo diverso sono stati schiacciati dalle armi ben affilate della “verità divina”.

Capita spesso che determinate istanze, o proteste, avanzate dal Libero Pensiero vengano trattate con noncuranza, con frasi del tipo “Sono guerre di stampo ottocentesco” o analoghe. È giusto parlare così?

FC   Ogni periodo storico va affrontato con contesto. Noi sappiamo che nell’Ottocento le scuole erano in mano ai preti, che nel 1848 i gesuiti furono vietati dalla Costituzione svizzera, dopo aver mezzo scatenato una guerra. Ad inizio ‘800 il giudice Caporgno, il “Robespierre della Vallemaggia” giudicava ancora con la Bibbia in mano. Il ruolo del libero pensiero e dell’anticlericalismo è evidentemente un altro oggi, con una società viepiù laica, con una Chiesa che perde milioni di fedeli all’anno, che non sa più nemmeno dove trovare chierici di valle. Noi lavoriamo semplicemente per il rispetto dei diritti di chi non crede e di uno Stato (comprese le sue televisioni) che non favorisca una religione. Nessuna guerra, tanto attivismo, tanto ascolto di chi non si riconosce in ciò che l’autorità gli racconta.

Perché sembra a molti che i Liberi Pensatori si accaniscano SOLO contro la religione, e non contro altre forme di dogmatismo?

FC   Non è che sembri: è così. Il libero pensiero, perlomeno come lo interpreto io, lotta contro la presunzione che ci sia una verità esterna e che questa serva a indicatore per organizzare il proprio comportamento nel futuro. Un metro di giudizio assoluto, insomma. Per me i dogmatismi sono invece rigidità di pensiero, ma in genere non si elevano allo status di verità. Alcune ideologie, invece, talvolta sembrano delle vere e proprie “religioni laiche” e quelle infatti possono creare alcuni problemi ai liberi pensatori.

Che cos’è il peccato per un libero pensatore? E che cos’è la morte?

FC   Lei presuppone che il peccato esista, è una domanda semanticamente pericolosa. Sappiamo che il concetto “peccato” deriva dal concetto di “colpa”, assolutamente non inventato dalla religione cristiana, che presuppone libero arbitrio. Per me, in linea soprattutto con le scienze criminologiche, il concetto di colpa è molto problematico, siccome vari studi sul cervello mettono in dubbio l’esistenza stessa del libero arbitrio.

Per me la morte è il passaggio dalla vita a un non-stato. Dire “io sono morto” è infatti un assurdo, perché dopo la morte non c’è essere. La questione diventa problematica per capire il momento esatto della fine dell’essere, sul tema ho redatto un piccolo articolo sul mio sito: http://www.filippocontarini.ch/blog/la-banca-degli-organi/

Parliamo del nostro piccolo mondo. La Chiesa minaccia realmente la nostra libertà, la nostra società, il nostro Stato? Comunione e Liberazione o l’Opus Dei (citazioni non casuali) costituiscono realmente un pericolo?

FC   La libertà è messa sempre in pericolo quando c’è una comunicazione autoritaria o collettiva che esclude un gruppo di persone a priori. La democrazia serve proprio a relativizzare l’apriorismo e le verità ultime, cercando di escludere meno persone possibili. La religione emana un messaggio escludente a priori per coloro che non credono, può quindi essere pericolosa, soprattutto se riesce a condizionare i gruppi sociali. È successo spesso nella storia: ad esempio la chiesa condanna ateismo e omosessualità, allora atei e omosessuali vengono stigmatizzati collettivamente. Questo è ancor più vero quando alcuni gruppi giocano con il potere e con i soldi. CL e Opus Dei ne sono un esempio lampante, creano “cordate” ed escludono chi la pensa diversamente da loro. Questa è una minaccia, noi come Libero Pensiero abbiamo la funzione di redarguire e proteggere chi ne può soffrire.

Che cosa pensa della disputa sui crocefissi nelle scuole, che ogni tanto mette fuori la testa anche nel Ticino?

FC   Penso che il nostro presidente, Giovanni Barella, stia facendo una lotta giusta a favore di tutti i bambini. Non va bene quando lo Stato annuncia una religione come predominante, perché la pone in una posizione discorsiva cui il bambino non può rispondere.

Il Tribunale Federale nel 1991 ha vietato i crocifissi nelle classi a Cadro http://www.servat.unibe.ch/dfr/a1116252.html Ora proprio a Cadro provocano, mettendo il crocifisso nei corridoi. Purtroppo in questo caso c’è proprio poco rispetto per le famiglie e i loro bambini da parte delle autorità.

Esistono rapporti privilegiati tra i Liberi Pensatori e la Massoneria?

FC   Sicuramente sono esistiti, forse ne esistono ancora. Io non sono massone e non indago su chi è massone e chi no nei liberi pensatori. Ritengo comunque che l’Essere Supremo massonico non sia sufficientemente laico per corrispondere al relativismo in cui io mi riconosco.

Quale partito politico rappresenta meglio il convincimento e le esigenze dei Liberi Pensatori?

FC   I Liberi Pensatori prendono legnate da destra e da manca… Il nostro è gruppo molto misto, per statuto siamo apartitici. Sappiamo che PPD, Lega e Arealiberale vanno più d’accordo con la chiesa che gli altri, loro li vedrei male come liberi pensatori.

Quanti membri del nostro Gran Consiglio – che Lei sappia – sono liberi pensatori?

FC   Cavalli e Quadranti.

Lei è libero pensatore “da sempre” oppure lo è diventato (come una specie di Saul sulla via di Damasco… all’incontrario)? Non le accade mai di dubitare? (del Libero Pensiero stesso)

FC   Io dubito sempre, altrimenti non sarei libero pensatore 😉 So che non ho mai creduto in una religione, nonostante nella mia famiglia la religione abbia giocato un ruolo importante.

Ultima domanda, quasi d’obbligo. Che cosa liberamente pensa un libero pensatore quando vede un uomo tutto vestito di bianco affacciarsi alla loggia centrale della Basilica?    NOTA: era il giorno esatto dell’elezione di Francesco!

FC   Io sono andato in piazza a vedere l’elezione del papa a Roma! Le posso dire: ho pensato che sentire tutta quella gente coordinarsi per pregare era incredibile. Nessun poliziotto li obbligava, non c’è autorità fisica, ma solo comunità. È un corso di sociologia applicata accelerato. Un fenomeno che studierò senza dubbio per tutta la vita. Soprattutto per capire come si potrebbe avere altrettanta unione fra persone, eliminando però l’esclusione che ogni religione propugna nei confronti di chi pensa in modo diverso.

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