Ancora prima che fossero noti i nomi delle vittime, il motivo della sanguinosa sparatoria e quanti tiratori scelti fossero sul posto, diversi teorici del complotto avevano già indovinato cos’era successo al Washington Navy Yard lunedì mattina.

Lo scrive il giornale americano National Journal, commentando la sparatoria che lunedì alla sede della Marina di Washington ha fatto 13 morti, fra cui l’uomo sospettato di essere l’autore della strage.

Alex Jones, celebre presentatore radiofonico americano e animatore del popolare programma “Infowars”, sostiene che la sparatoria potrebbe essere un diversivo per deviare l’attenzione del pubblico americano dalla situazione siriana, ma anche dall’attacco all’ambasciata americana a Bengasi, in Libia, dove era morto l’ambasciatore e del quale l’11 settembre si è celebrato il primo anniversario.
Con la strage di Washington, il presidente Obama influenzerebbe l’opinione rilanciando l’interminabile dibattito sulla riforma del porto d’armi.

Secondo Jones, “fabbricare un evento di alta portata emotiva” è il modo che viene usato dal governo di Washington per distogliere l’attenzione degli americani dai gravi problemi della nazione.

The Alex Jones Show, il 26 agosto 2013.
The Alex Jones Show, il 26 agosto 2013.


Altri complottisti sostengono che a Washington è andata in scena una simulazione.
In una sequenza di una televisione locale (video), il giornalista e una persona che si sarebbe trovata sul luogo dei fatti al momento della sparatoria, si mettono a ridere in un momento in cui pensano di non essere in onda. Secondo i complottisti, questa sarebbe la prova che si tratta di attori.

http://youtu.be/JvlOckYKff8

(Slate.fr)