L’ex capo economista della Banca centrale europea Jürgen Stark, che diede le dimissioni 2 anni fa in polemica con Mario Draghi e la sua strategia di acquisto dei bond PIIGS, mette in guardia i mercati circa i prossimi duri contraccolpi nella crisi dei debiti sovrani nella Zona euro.

“Penso che la crisi si accentuerà alla fine di questo autunno – ha affermato Stark in un’intervista pubblicata in agosto dal quotidiano tedesco Handelsblatt.

Secondo Stark, dopo le elezioni parlamentari tedesche alla fine di questa settimana, la Francia comincerà a mostrare segni di stress e aumenterà la pressione sulla Banca centrale europea e sulla Germania per un intervento.
In Francia si insisterà per impiegare il programma di acquisto di titoli di Stato e questo, a detta di Stark, senza che il paese venga messo sotto l’”ombrello di protezione” studiato per i paesi deboli della Zona euro (Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia e Spagna, i cosiddetti PIIGS).

Un anno fa Mario Draghi, presidente della BCE, aveva annunciato in un famoso discorso a Londra che la Banca centrale europea “avrebbe fatto tutto il possibile per salvare l’euro”. Poco dopo presentò i piani per il programma di acquisto di titoli sovrani.

Attraverso questo programma, la BCE può comprare i bond delle nazioni in difficoltà senza alcun limite di cifra o di tempo. Il piano di emergenza viene applicato solo se il paese interessato ha effettivamente attivato l’ombrello di protezione e si impegna a varare le opportune riforme strutturali.

Jürgen Stark dubita tuttavia che la BCE rimanga fedele ai propri intendimenti, restando quindi in pieno nel campo degli “scettici”.
“Il discorso di Londra di Draghi in effetti impressionò i mercati – sostiene Stark – ma dubito che la tranquillità sul fronte dell’euro durerà a lungo”.

Una soluzione duratura della crisi insomma, non sarebbe in vista e Stark è dell’opinione che la BCE debba far partire il programma di acquisto dei titoli di Stato.

(Wall Street Italia.com)