E’ un’evidenza : il prelievo forzoso dai depositi delle banche a Cipro è stata una ripetizione generale, l’esperimento di un piano che verrà ripetuto altrove. Le dichiarazioni di Jeroen Dijsselbloem, presidente dell’Eurogruppo, che ha parlato di un “modello” prima di ritrattare, si rivelano dunque vere.

La Commissione europea e in particolare Michel Barnier, commissario incaricato delle banche, preparano una direttiva che metterà a contributo i depositi bancari superiori a 100.000 euro, nel caso della necessità di operare un salvataggio delle banche.

La direttiva prevede che nel caso di fallimento di una banca le perdite verranno dapprima assorbite dai proprietari e dagli azionisti, seguiti dai creditori “junior” e “senior”, seguiti, in terzo rango, dai detentori di conti superiori a 100.000 euro.
Solo qualora l’insieme di questi contributi si avverasse insufficiente, interverrà il MES, il fondo di soccorso europeo.

Questo per la teoria. In pratica cosa accadrebbe?
Quando una banca presenta risultati negativi, gli azionisti ne hanno già pagato il prezzo da tempo. Dall’inizio della crisi, le grandi banche europee hanno già perso circa il 90% del loro valore di Borsa e dunque qui resta ben poco. Anche i creditori hanno fatto in modo di andarsene. L’unica vera ricchezza che rimane sono i conti bancari, i quali si addosseranno la maggior parte dei prelievi, non ci si deve fare illusioni.

I conti inferiori a 100.000 euro sono protetti? Sembra di no. Nelle banche di Cipro i conti inferiori a questa somma erano stati risparmiati dal prelievo forzoso perchè l’Unione europea e il Fondo monetario internazionale si erano impegnati a versare al paese 10 miliardi di euro.
Se la crisi colpisse un paese come la Spagna, l’Italia o la Francia si dovrebbero mettere in gioco centinaia di miliardi di euro. Chi può dire che UE e FMI lo faranno? Chi crede che la Germania farà esplodere il suo indebitamento per aiutare spagnoli, italiani o francesi?

Soprattutto che – presagendo il pericolo – chi ha conti bancari con più di 100.000 euro si affretterà a vuotarli e a ripartirli su diversi altri conti, in somme ben inferiori. Dai primi segnali di una crisi del settore bancario, la direttiva della Commissione europea favorirà dunque il bank run.

Rifiutando di attaccare l’opacità del funzionamento delle grandi banche e la logica del “too big to fail”, che incoraggia l’irresponsabilità, l’Unione europea evita le questioni imbarazzanti.
Questa nuova direttiva costituisce soprattutto un’ammissione di impotenza e i risparmiatori ne pagheranno il prezzo.

(Fonte : GoldBroker.com)