La Cina ha deciso di attaccare il dollaro e di porre fine al suo predominio nel mercato valutario mondiale.

Un attacco valutario contro il biglietto verde, scrive il portale d’informazione Wall Street Italia.com : “Già qualche giorno fa le intenzioni di Pechino erano apparse molto chiare, come dimostra un articolo pubblicato dall’agenzia di stampa statale Xinhua, che parlava della necessità di considerare la “de-americanizzazione del mondo”, sostenendo che è arrivato il momento che il mondo consideri una nuova valuta di riserva “che deve essere creata per sostituire il dominio del dollaro, in modo tale che la comunità internazionale possa stare lontana dalle conseguenze del caos politico che si sta intensificando negli Stati Uniti”.

Ecco i segnali che indicano come l’attacco [della Cina] al dollaro sia iniziato.

– L’agenzia di rating Dagong ha appena rivisto al ribasso il rating sul debito americano, avvertendo che nuovi downgrade sono possibili.

– La Cina, nel mese di giugno, ha siglato un rilevante contratto di swap valutario con il Regno Unito; un passo molto importante per internazionalizzare lo yuan.

– Un altro accordo di swap è stato siglato con l’Eurozona; ci saranno maggiori transazioni commerciali e flussi di investimenti in euro e yuan, come prevede Kathleen Brooks, direttore della divisione di ricerca presso FOREX.com. Dunque, minori quantità di dollari negli scambi.

– Mei Xinyu, consulente del Ministero del Commercio, ha avvertito che se gli Stati Uniti faranno mai default, Pechino potrebbe decide di interrompere per sempre l’acquisto di Treasuries americani.

– La Cina starebbe già iniziando a diversificare il proprio portafoglio, puntando sugli investimenti nel mercato immobiliare europeo.

– La Cina è il maggiore produttore di oro al mondo e sta anche procedendo a massicci acquisti del metallo prezioso da parte di altre nazioni, accelerando le importazioni. Stando al gestore Stephen Leeb, Pechino avrebbe intenzione di acquistare altre 5.000 tonnellate di oro. Secondo diverse fonti, l’obiettivo sarebbe quello di garantire lo yuan con l’oro, rendendo la valuta l’alternativa numero uno al biglietto verde.