Lo scorso aprile, un articolo del giornale britannico Financial Times rivelava i risultati di un sondaggio realizzato presso le banche centrali dal peso di oltre 7’000 miliardi di riserve di cambio in dollari. Quattro quinti delle persone interrogate hanno criticato la politica aggressiva del Quantitative easing americano (la stampa illimitata di dollari). I rendimenti troppo bassi e la perdita di valore delle monete tradizionali le ha portate verso una nuova strategia. Se prima vendevano oro, adesso lo comperano.

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Questo riorientamento storico, illustrato dal grafico, dà luogo a reazioni a catena :
Cina, Russia, India, Bangladesh, Filippine, Arabia Saudita, Thailandia, Bielorussia, Venezuela, Sri Lanka, Isole Mauritius, Messico, Bolivia, Colombia, Corea del Sud, Turchia, Kazakhistan, Tadjikistan, Serbia, Ucraina, Mongolia, Malta, Grecia, Argentina. Le banche centrali d’Asia, del Vicino Oriente e dell’America latina aumentano le loro riserve di oro.

Scrive il quotidiano The Telegraph : “Nel 2012 le banche centrali nel mondo intero hanno acquistato più lingotti d’oro rispetto a qualsiasi altro momento negli ultimi 50 anni.”

Secondo il World Gold Council, associazione industriale delle principali aziende minerarie aurifere, la tendenza si conferma : “Nel 2013 le banche centrali […] prevedono acquisti da 450 a 550 tonnellate d’oro, valutate oggi in 25.3 miliardi di dollari.”

Le banche centrali si concentrano sull’oro perchè sanno che nei mesi e negli anni a venire il dollaro perderà tutto il suo valore.
La prova : nell’aprile 2013 i detentori di debito estero americani sono stati venditori netti per 38’774 miliardi di dollari, la più grossa somma raggiunta dal 1978. Nel giugno scorso le vendite hanno raggiunto 40’825 miliardi di dollari.

Ci si chiede perchè le banche centrali accumulano tanto oro e vendono tanti buoni del Tesoro americano, mentre l’ex presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, aveva qualificato l’oro di “reliquia barbara” dalla quale non si può trarre alcun profitto.
Le banche centrali acquistano tanto oro perchè sanno il suo immenso valore nel caso di un crollo del sistema monetario internazionale. Un crollo che a priori non andrebbe escluso.

(Fonte : secure.publications-agora.fr)