Pianificazione ospedaliera: non si punta solo all’austerità
Il “grande mercato”
La medicina privata avanza inesorabile


Questo testo si fonda su prime attendibili indiscrezioni, confermate da più fonti (MPS)


Sono cominciati negli scorsi giorni i primi incontri in vista della nuova pianificazione ospedaliera che dovrebbe entrare in vigore nel 2015. Questo procedimento, che avviene a porte chiuse al di fuori di qualsiasi controllo pubblico, è una sorta di “grande mercato” nel quale le parti in causa (Ente Ospedaliero Cantone, Cantone, cliniche private, Ordine dei medici, ecc.) arrivano ad un accordo (più o meno condiviso) sull’assegnazione delle diverse specialità.

Da diversi anni ormai si assiste ad una inesorabile avanzata della medicina privata, sempre più sorretta dall’azione del governo e dalle disposizioni di legge che tendono a favorire la medicina privata.

Malgrado la totale mancanza di trasparenza di questi incontri, cominciano a filtrare le prime indicazioni sulle proposte, partite dal governo sulla base delle offerte avanzate dai diversi istituti, di assegnazione delle diverse specialità e del numero di letti riconosciuti dalla pianificazione (e quindi dall’assicurazione malattia) per ogni singolo ospedale.

Gli orientamenti emersi indicano con chiarezza la volontà del Cantone di operare uno spostamento di offerta di prestazioni sanitarie dal settore pubblico a quello privato, attraverso la soppressione di reparti negli ospedali pubblici, la riqualificazione di altri, la dislocazione di alcune specialità verso il settore privato.

Tra quelli più importanti finora emersi (si tratta di indiscrezioni confermate tuttavia da diverse fonti) vanno segnalate:

– la trasformazione degli ospedali di zona di Faido e Acquarossa in semplici istituti di riabilitazione

– la soppressione dei reparti di  ginecologia e ostetricia negli ospedali regionali di Locarno e Lugano

– la declassificazione di fatto dell’Ospedale Italiano, privato dell’assegnazione di parecchie specialità

– l’assegnazione di una serie di specialità al settore privato con conseguente indebolimento del settore pubblico: ad esempio l’assegnazione della chirurgia del seno al settore privato. Se questa decisione fosse confermata la riorganizzazione del centro senologico a Lugano (attuata di recente) rischierebbe di diventare del tutto marginale ed inutile.

Oltre a queste proposte, molte altre indicano un segnale chiaro della volontà del dipartimento di Beltraminelli e del governo di orientarsi verso una forma di marginalizzazione del ruolo dell’EOC a vantaggio delle cliniche private.

L’MPS non può che esprimere la sua più ferma opposizione verso questi orientamenti, che avevamo visto venire sia attraverso la politica preannunciata nel settore in questi ultimi mesi (tutto il dibattito sul futuro “ospedale cantonale”), sia attraverso la volontà del governo di operare una politica di risparmio nel settore di maggiore impegno dell’ente pubblico, tra i quali spicca sicuramente quello ospedaliero.

Per questa ragione l’MPS aveva lanciato e depositato nel mese di maggio un’iniziativa popolare denominata “Giù le mani dagli ospedali” che vuole garantire negli ospedali pubblici i servizi e i reparti fondamentali (allegata). Un’iniziativa che partiva proprio da un’analisi delle tendenze in atto che questi primi elementi emersi nell’ambito dei lavori della pianificazione ospedaliera tendono, purtroppo, a confermare.

Per questa ragione l’MPS:

– ribadisce la propria opposizione ad una pianificazione ospedaliera che segni un rafforzamento della medicina privata ai danni della medicina pubblica ed in particolare delle strutture dell’EOC (oggetto, tra l’altro, di investimenti importanti decisi ancora di recente : pensiamo, ad esempio, all’Ospedale italiano)

– chiede che il processo di pianificazione venga sospeso e venga ripreso solo dopo la messa in votazione dell’iniziativa popolare “Giù le mani dagli ospedali”: senza una votazione su questo tema non ci pare possibile che la pianificazione ospedaliera possa essere il risultato di un processo che tenga conto della volontà popolare

– che tutto il processo di pianificazione (ed in modo particolare le proposte che emanano dal Cantone) si svolga all’insegna della massima trasparenza in modo che la popolazione possa prendere atto delle proposte e delle decisioni.

Movimento per il Socialismo