C’è rammarico, perché la votazione popolare non si farà


La sezione locarnese del Partito Comunista (PC) prende atto dei risultati della vidimazione del referendum contro la Casa del Cinema, dalla quale è emerso la non riuscita dello stesso, con uno scarto minimo di 115 firme. Certamente il PC si dispiace del fatto che il tanto discusso tema della futura destinazione delle ex scuole comunali di Piazza Remo Rossi non possa andare in votazione popolare, ma non può che essere soddisfatto del lavoro svolto, visto il grande dibattito che si è riusciti a creare. L’adesione avuta dalla popolazione locarnese è infatti stata buona, nonostante il clima intimidatorio venutosi a creare. Appare inoltre evidente che un tema di così netta portata regionale ha reso non certo facile una raccolta firme che si è dovuta concentrare sui soli cittadini di Locarno.

Il PC vigilerà sui prossimi sviluppi della Casa del Cinema e non può che augurarsi di non dover ribadire in futuro tutti i problemi sino ad ora emersi, dietro ai quali stava la decisione di lanciare il referendum. Da parte del PC non ci sarà comunque timore, qualora fosse necessario, a dire pubblicamente un classico “lo avevamo detto”. I comunisti si augurano inoltre che possa essere ora trovata una sistemazione a tutte le associazioni oggi presenti nelle ex scuole comunali e che si riesca a dare dei reali contenti alla Casa del Cinema.

Il PC tiene a sottolineare il passo avanti fatto nel radicamento sul territorio locarnese, misurabile nella grande quantità di firme raccolte, e in quella che di conseguenza è un’accresciuta capacità di incidere nella realtà politica locale. Tale era non a caso uno degli obiettivi sancito dall’ultimo Congresso cantonale del PC, con la cosiddetta “normalizzazione”.

Per la sezione locarnese del Partito Comunista: Mattia Tagliaferri

(fotografia: AZPA, Dario Franchini)