Ecco finalmente l’attesa intervista! Ringraziamo il dottor Tobiolo Gianella – fiduciario, economista, docente all’USI, candidato alla presidenza della sezione PLR di Lugano – per la cortese disponibilità.

Saper ascoltare, saper comunicare (“lo sanno fare meglio di noi”). Qui Gianella, a mio avviso, va dritto al cuore del problema. Il PLR (questo lo dico io) non ha trovato (non è il solo!) la chiave della comunicazione. È così difficile? Forse no, risolvere un’equazione differenziale alle derivate parziali è ancor più difficile. E tuttavia non è facilissimo, bisogna essere portati. Tanta gente non lo sa fare.

Un’intervista del professor Francesco De Maria.


Francesco De Maria   Come ha vissuto la dura campagna elettorale 2013 ?

L’ho vissuta bene, nonostante la mancata elezione in Consiglio comunale per soli 95 voti. È comunque stata un’esperienza molto positiva e arricchente dal punto di vista personale. Attualmente sono il secondo subentrante sulla lista del Partito Liberale Radicale (PLR) e tengo pubblicamente a ringraziare le 1’153 persone che mi hanno dato, al mio primo appuntamento elettorale, il loro sostegno e la loro fiducia. Sono un’ottima base per i prossimi appuntamenti elettorali delle cantonali 2015 e delle comunali 2016.

In qualche momento (o sempre) ha pensato che il partito potesse farcela?

TG   Sono un’ottimista per natura, che mette sempre entusiasmo e passione in quello che fa, sia nella vita privata, sia in quella professionale e politica. Ho sempre creduto che il PLR potesse conservare il sindacato, i 3 seggi in Municipio e almeno i 20 seggi in Consiglio comunale. Ciò non è avvenuto ma non dispero che nel prossimo futuro si possa ri-ottenere nuovamente quella fiducia e quel consenso elettorale che ci permettano di ritornare ad essere il partito di maggioranza nella Città di Lugano.

Lei ritiene che la sezione PLR cittadina sia stata efficace nella gestione della competizione elettorale? Impegnata? Lucida?

TG   La sezione cittadina ha fatto un grande lavoro ed uno sforzo elettorale notevole per promuovere al meglio il buon governo che il PLR ha sempre portato avanti con saggezza e concretezza in questi ultimi 60 anni. Non abbiamo vinto le elezioni comunali ma abbiamo il 33% del consenso elettorale sulla lista per il Municipio ed abbiamo un distacco di 318 schede rispetto alla Lega. Ciò significa che il margine di recupero è possibile ma a condizione che il partito raddoppierà l’impegno e la determinazione. Sono convinto che abbiamo le capacità per riuscire in questo intento con rinnovato entusiasmo e impegno.

Le faccio una domanda apparentemente scontata e banale, che tanto banale non è: perché la Lega ha vinto a Lugano?

TG   A mio modo di vedere la Lega ha vinto perché sa ascoltare meglio di noi l’elettorato. Come PLR non l’abbiamo fatto bene tanto quanto loro. Ecco la differenza. Non che i nostri valori o messaggi politici siano sbagliati ma quello che la Lega ha fatto e davvero in maniera notevole è stato quello di sapere parlare e comunicare meglio di noi agli elettori. È poi vero che in un contesto di crisi economica tante persone esprimono un voto di protesta e la Lega è bravissima a raccogliere questa tipologia di voti. Hanno chiaramente vinto le elezioni, hanno il sindacato e la maggioranza dei seggi in Municipio. Hanno, in altri termini, quella responsabilità di governo per cui hanno lottato molto per ottenerla in questi ultimi 20 anni. Sta pertanto a loro, adesso, dimostrare quelle capacità politiche e civiche che consentano, a chi ne ha davvero le qualità, di guidare la più grande Città del Cantone Ticino.

Il PLR ha fornito una cattiva performance elettorale? Non ha saputo radunare le forze? Ha impiegato mezzi insufficienti? Oppure, semplicemente, è stato travolto dallo slancio leghista?

TG   Come dicevo nella risposta precedente, il PLR non è stato bravo quanto la Lega nella lettura delle esigenze del nostro elettorato. Il mio impegno, come cittadino attivo nella vita politica e sociale, sarà quello di credere e portare avanti con fiducia e tanto entusiasmo i principi liberali-radicali – libertà economica e giustizia sociale – nell’ottica di rinnovare l’immagine e la comunicazione del PLR. L’obiettivo è quello di riguadagnare il voto della ceto medio e soprattutto quello dei giovani.

Ho sentito in giro, formulata da persone non prive di senno, questa opinione: “La Lega oggi ha raggiunto il suo apice, da ora in poi declinerà”. Al che ho replicato (come sempre prudente): “Può darsi, ma è pericoloso confondere una previsione con una speranza!”

Penso pure io che adesso, nella Città di Lugano, la Lega abbia raggiunto il suo massimo consenso elettorale, migliorare ancora il risultato di aprile avrebbe davvero dell’incredibile. Tutto dipenderà anche dal fatto di come gli altri partiti, il PLR in primis, si muoveranno da qui al 2016. In ogni caso dobbiamo rimanere umili, concreti, moderati senza mai sottovalutare i nostri avversari politici.

Nel momento in cui ReGiorgio si ritira non ci si può esimere dal valutare il suo lungo sindacato di 29 anni. Quali lodi debbono essere tributate a Giudici? E, per equa simmetria, quali critiche?

TG   Giorgio Giudici ha dato un’impronta fondamentale alla Città di Lugano. Ha saputo creare un vasto consenso nella cittadinanza intorno alla sua figura e a quella del PLR. Non possiamo che andarne fieri ed orgogliosi. La Città di Lugano, grazie alla sua lungimiranza, ha contatti internazionali, economici e culturali con le principali Città del mondo, dalla Cina alla Russia. Ha poi dato il suo notevole contributo alla creazione dell’Università, del Cardiocentro e con intelligenza ha saputo portare avanti il grande tema delle aggregazioni nel luganese. Non si può negare che in questo momento la Città di Lugano è, in termini di estensione territoriale e di importanza economica, il più grande Comune del Canton Ticino e grazie alle ultime aggregazioni uno dei Comuni più popolosi della Svizzera.

In Municipio entra Michele Bertini, 28 anni, bandiera del rinnovamento, pieno di giovinezza e di voglia di ben fare. A suo avviso, come è riuscito egli ad imporsi a concorrenti ben più navigati, ricchi di esperienza e di mezzi?

TG   Michele Bertini raffigura la voglia di cambiamento e di rinnovamento degli elettori. Un rinnovamento che non è sentito solo da coloro che votano PLR ma da tutti. Michele ha sicuramente avuto un consenso trasversale e questo gli ha consentito di fare quel salto di qualità che gli ha poi permesso di imporsi nei confronti degli altri candidati al Municipio sulla lista PLR. Un volto giovane e simpatico ma preparato e competente sui dossier e sulle tematiche di attualità che la Città di Lugano deve affrontare in questi anni non propriamente facili.

Come vede l’interazione in Municipio tra la maggioranza leghista (Borradori, Quadri, Foletti) e la minoranza liberale (Masoni Brenni e Bertini)? Sarà pacifica e costruttiva? Conflittuale? E quale ruolo potranno giocare Jelmini e Zanini Barzaghi?

TG   I primi mesi di legislatura hanno evidenziato uno spirito di gruppo a dir poco quasi sorprendente. Dopo la scelta del Vice-Sindaco invece sembrerebbe che la Lega abbia deciso di salire sulle barricate e non concedere più nessuna possibilità di dialogo e di collaborazione agli altri municipali. Penso che i problemi che la cittadinanza sente prioritari – l’occupazione, il lavoro e il frontalierato – debbano veramente far riflettere se questo clima di accesa rivalità sia utile e costruttivo per i nostri cittadini.

Dopo l’amaro aprile 2013 il liberalismo luganese necessita urgentemente di un rilancio. Lei si è messo a disposizione per la presidenza della sezione e presenterà alla sezione il suo programma. Vuole anticiparcelo, nelle linee essenziali?

TG   Sì, mi sono messo a disposizione con entusiasmo e passione per questa carica. La voglia di rinnovamento che è iniziata con l’entrata di Michele Bertini in Municipio deve continuare anche con l’elezione del nuovo presidente sezionale di Lugano.

Per il futuro del PLR intendo procedere ad un rinnovamento dell’organizzazione e dell’immagine del partito sia adattando le strategie di comunicazione sia coinvolgendo maggiormente la base del partito. In particolare, mi rivolgo alle sezioni di quartiere e alle associazioni d’area con il proposito di rendere più capillare la loro presenza sul territorio: la promozione di eventi e dibattiti che trattano di problematiche quotidiane ed il dialogo sempre costante e diretto con i nostri elettori e i nostri cittadini dovranno essere gli strumenti votati al perseguimento dei nostri obiettivi. A livello politico invece penso sia necessario identificare dei temi di legislatura chiari e precisi e che siano comprensibili ai nostri elettori in quanto li vivono nella quotidianità, come ad esempio i grandi temi dell’economia, dell’occupazione, del lavoro, del frontalierato, degli alloggi a pigione moderata, ma anche quelli relativi al nuovo LAC, all’ambiente e al territorio.

Nessuno stravolgimento però. Ci vuole il giusto equilibrio tra persone di esperienza in grado di guidare i più giovani e meno esperti. Tradizione e rinnovamento insistendo con ottimismo e saggezza sui nostri valori – libertà economica e giustizia sociale – con il chiaro e preciso obiettivo di recuperare il consenso degli elettori nell’ottica delle prossime elezioni cantonali del 2015 e soprattutto per le comunali del 2016.

Inoltre dobbiamo nuovamente guardare al futuro con ottimismo e fiducia evitando le polarizzazioni che troppo spesso hanno caratterizzato – nel passato – le relazioni personali e la strategia politica del PLR. Per fare questo serve innanzitutto una nuova linea politica forte che si basi sul gioco di squadra, sul consenso, sull’unità e sulla condivisone di idee e progetti innovativi.

Non potrà non parlare delle finanze cittadine, poiché oggi il 90% del discorso politico verte (non è uno scandalo, è semplicemente fatale) sui soldi. L’opulenta Lugano si sta impoverendo?

TG   Il PLR ha presentato, qualche mese fa, un piano di risparmio per diverse decine di milioni di franchi che avrebbe consentito di non aumentare il moltiplicatore comunale. Come liberali non possiamo di certo non sostenere un livello di imposizione fiscale equo e proporzionato. Aumentare invece il moltiplicatore è il segno che la nuova maggioranza leghista – che per anni ha sempre sostenuto un aumento del debito pubblico sia a livello cantonale, sia a livello comunale – sceglie di incrementare l’onere fiscale ai cittadini luganesi. Così facendo però il potere di acquisto di famiglie e imprese diminuisce, in quanto la disponibilità monetaria è minore rispetto a prima.

Le sfide che abbiamo di fronte e che riguardano da vicino il futuro della nostra Città sono molte e complesse ma devono essere affrontate con uno spirito di entusiasmo, ottimismo e fiducia. La società cambia rapidamente, così come le scelte e gli interventi delle politiche pubbliche nei confronti della cittadinanza. Nuovi ed innovativi strumenti di gestione della pubblica amministrazione sono sempre più utilizzati al fine di garantire una migliore qualità della vita e un maggior benessere sociale ed economico: partenariato pubblico-privato, controllo della qualità, contratto di prestazione, budget globale, e-government, car e bike-sharing, sono tutti temi che sempre più spesso fanno parte del vocabolario delle pubbliche amministrazioni svizzere ed europee.

Se introdotte in maniera efficiente ed efficace, tali riforme permettono di ridurre i deficit dei bilanci statali e al tempo stesso di liberare risorse economiche per favorire una politica concreta di sgravi fiscali per le imprese e i cittadini, assicurare i sussidi sociali a chi realmente ne necessita, promuovere una migliore presenza delle forze dell’ordine sul territorio, sviluppare una politica culturale, turistica e giovanile moderna e duratura nel tempo, generare nuovamente fiducia negli imprenditori, nei liberi professionisti, nel ceto medio e nelle famiglie, potenziare la rete e i collegamenti dei trasporti pubblici.

La Commissione cerca ha scelto una rosa di candidati. Vuole brevemente presentarci i suoi “concorrenti”?

TG   Dopo diversi mesi di lavoro la commissione cerca ha selezionato quattro nominativi da candidare alla presidenza della sezione PLR di Lugano. Oltre al sottoscritto vi sono Giovanna Viscardi, consigliera comunale dal 2004 e gran consigliera dal 2007; Jean-Pierre Antorini, architetto e Paolo Toscanelli, informatico ed anch’egli eletto in Consiglio comunale nelle scorse elezioni. L’aspetto più importante è che tutti e quattro ci siamo messi a disposizione con tanto entusiasmo e voglia di rinnovamento e soprattutto con l’intenzione di dare nuova linfa e vitalità alla sezione PLR di Lugano.

Com’è fatta e come lavora la sezione di Lugano? Di quanti membri si compone la direttiva?

TG   La sezione PLR di Lugano conta un ufficio presidenziale composto dal presidente, due vice-presidenti, un segretario e da altri membri. Gli altri organi decisionali del PLR di Lugano sono la direttiva e l’assemblea dei delegati. Ogni quartiere della Città di Lugano nomina – per tramite delle sotto sezioni di quartiere – un numero variabile di delegati che cambia in base alla forza politica del PLR in quel quartiere. Ad esempio a Molino Nuovo vi sono 25 delegati eletti dalla sezione PLR di Molino Nuovo e 9 membri di diritto (come ad esempio Giorgio Giudici e Giovanna Masoni). Complessivamente vi sono 288 delegati, i quali  saranno chiamati ad eleggere il nuovo presidente sezionale.

A chi spetterà la decisione circa il nuovo presidente? Quando verrà presa?
TG   Come detto sopra la decisione verrà presa il 20 novembre dall’assemblea dei delegati. Per noi candidati sarà importante avere il maggior numero di delegati presenti. Una partecipazione massiccia da parte della nostra base è fondamentale per mostrare che il nostro partito è unito e che si sente partecipe della scelta che dovrà fare tra qualche giorno. Per essere eletti è necessario avere la maggioranza assoluta dei votanti.

La rivincita, a Lugano, si giocherà nell’aprile 2016 (e sarà preceduta da un’altra rivincita, al Cantone, nel 2015). Il PLR ce la farà a riconquistare il primato? Quali fattori politici potrebbero favorirne il “ritorno”?

TG   Il successo del PLR sarà possibile se agiremo con un cuore solo e una volontà sola puntando finalmente e con convinzione sui nostri valori e sui nostri ideali di liberali luganesi. Si devono una volta per tutte mettere da parte le contrapposizioni tra liberali e radicali che troppo spesso hanno caratterizzato la divisione del partito e puntare con decisione su nuova linfa e nuova vitalità per assicurare realmente quel cambiamento e rinnovamento che i cittadini ci chiedono. La mia candidatura vuole essere un punto di rottura con il recente passato. Liberali e radicali: uniti e vincenti!

A livello politico e come ho detto in precedenza è necessario identificare dei temi di legislatura chiari e che siano comprensibili ai nostri elettori come ad esempio i grandi temi dell’economia, dell’occupazione, del lavoro, degli sgravi fiscali, del frontalierato, degli alloggi a pigione moderata, ma anche quelli relativi al nuovo LAC, all’ambiente e al territorio.

Infine, se sarà eletto, quanta parte del suo tempo sarà disposto a destinare all’assolvimento dei suoi compiti di presidente?

TG   Una buona programmazione e gestione del tempo sono alla base di ogni successo e buon funzionamento di qualsiasi struttura organizzativa, sia pubblica, sia privata. Posso pertanto tranquillizzare in quanto la mia attività professionale nello studio di famiglia è molto flessibile in termini organizzativi e la serietà, la dedizione al partito, l’impegno e l’ottimismo che da tempo mi contraddistingue ne sono una certezza. Detto questo penso che si debba dedicare almeno il 30% del proprio orario di lavoro per l’attività politica e mi sono già organizzato in proposito nel caso in cui l’assemblea dei delegati decida – il prossimo 20 novembre – di conferirmi la sua fiducia.

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