Secondo Claude-Alain Margelisch, direttore generale dell’Associazione svizzera dei banchieri, la maggior parte dei clienti francesi delle banche svizzere sta regolarizzando la situazione con il fisco.

“Si deve approfittare di questa possibilità – ha commentato Margelisch, precisando che vi era stato un periodo di incertezza dopo la chiusura della cellula di regolarizzazione installata a Bercy dall’ex ministro francese del bilancio Eric Woerth.

Una circolare del nuovo ministro delegato incaricato del bilancio, Bernard Cazeneuve, permette la regolarizzazione, accompagnata da penalità.
L’ammontare delle multe è calcolato caso per caso, in funzione delle somme nascoste, della durata del piazzamento e del fatto se il conto è stato attivo, ossia regolarmente alimentato dal cliente, oppure passivo, se ad esempio il cliente lo ha ereditato e non ha fatto speciali operazioni.

Le banche svizzere hanno contattato i loro clienti francesi e chiesto loro di mettersi in regola con il fisco francese.
Se rifiutano, le banche possono considerare di chiudere i loro conti. In questo caso i soldi possono essere recuperati in diverse maniere.
Le banche preferiscono versare i fondi su un altro conto, designato dal cliente. Se questo non fosse possibile, il cliente riceve uno chèque. Infine, ultima possibilità, i clienti possono chiedere di ritirare i soldi in contanti, ma le banche sono reticenti, perchè temono di essere accusate di complicità in frode fiscale.

Non vi sono cifre ufficiali riguardanti il numero di conti bancari non dichiarati detenuti dai francesi in Svizzera, ma si parla di circa 80’000 conti dove sono depositati circa 70 miliardi di euro. In molti casi si tratta di conti che datano di generazioni.

(Le Monde.fr)