“Giù le mani dagli ippocastani!” (Ticinolive)

Ippo 2Sabato 23 novembre 2013, la municipale Cristina Zanini Barzaghi e il responsabile della sezione del verde pubblico Roberto Bolgé hanno invitato la popolazione a una passeggiata per le vie di Lugano per illustrare come intendono utilizzare un rimanente credito quadro di CHF 300’000, deciso durante il periodo delle vacche grasse, destinato all’acquisto di nuovi alberi.

In realtà gli interventi prevedono l’abbattimento di 163 grandi alberi storici del territorio urbano luganese e la loro sostituzione con un centinaio di giovani fuscelli. Le operazioni toccano i quartieri di Barbengo, Cassarate, Viganello, Pregassona, Molino Nuovo, Lugano Centro e Loreto. Come accade solitamente in questi casi, si asserisce che “questi alberi rappresentano una minaccia alla sicurezza, sono moribondi e cascano anche in assenza di vento”, “rischiano di cadere nel fiume e causare esondazioni del Cassarate” oppure “si vede: vanno tagliati”.

Particolarmente preoccupante dal profilo della tutela del patrimonio cittadino è l’abbattimento dei 52 ippocastani della doppia alberata messa a dimora negli anni 1930 in Viale Castagnola (tra Padiglione Conza e Studio Foce) e la loro sostituzione con un filare singolo di 20 gingko biloba. Tra le motivazioni addotte durante la passeggiata: “non è possibile sostituire singoli individui dell’alberata in Viale Castagnola” (affermazione palesemente inesatta poiché già il precedente responsabile del verde pubblico, l’ ing. Bläuenstein, ha cominciato con successo la sostituzione a tappe, valutando lo stato di salute dei singoli alberi, piantando ippocastani giovani per ringiovanire gradualmente il viale). Altra affermazione preoccupante e contraddittoria, sempre a proposito del doppio filare: “l’abbattimento è necessario per migliorare la viabilità”.

Riguardo alla necessità o meno di abbattere alberi ultracentenari a Lugano per motivi di salute, ricordiamo come il 24 luglio 2013 il responsabile del verde pubblico cittadino, rispondendo alle domande di un giornalista di Ticinonline sull’abbattimento di una quercia di 160 anni al Parco Ciani, dichiarava: “l’albero era seccato in piedi ed era diventato pericolante, presentava tutta la chioma secca e non aveva più una foglia verde”. Peccato che nelle ore seguenti siano apparse delle fotografie dell’albero in questione, ancora verde e rigoglioso durante suo ultimo giorno di vita (si veda anche Corriere del Ticino del 25 luglio 2013).

Chiediamo pertanto al Municipio:

1. Com’è regolato il comportamento di funzionari quando informano la cittadinanza su progetti della Città? Esiste un codice deontologico o di condotta vincolante?

2. Come procede il Municipio quando un funzionario dirigente mente pubblicamente su aspetti particolarmente sentiti dalla popolazione al fine di giustificare il proprio operato? Nel caso del responsabile del verde pubblico, il Municipio ha preso dei provvedimenti? Se sì, quali?

3. Non crede il Municipio che, per ristabilire una certa fiducia da parte della cittadinanza verso i responsabili del verde pubblico, sia necessaria una perizia dendrologica indipendente sullo stato di salute dei 163 alberi condannati?

4. È cosciente il Municipio che una tale perizia permetterebbe di intervenire solamente dove è strettamente necessario e limiterebbe quindi i costi, pur tutelando un importante patrimonio cresciuto in quasi un secolo e capace di generare plus-valore ancora per decenni?

Sui singoli interventi:

5. È cosciente il Municipio che, dal punto di vista arboricolturale, ecologico e formale, non vi è nessuna controindicazione a sostituire solo gli alberi realmente compromessi di Viale Castagnola, mantenendo i vecchi individui sani?

6. L’abbattimento dell’alberata di Viale Castagnola quale misura per “migliorare la viabilità”

7. Come intende il municipio risolvere la problematica della mancanza di ombra e dell’eccessivo calore estivo che verrebbe a crearsi nel comparto di Cassarate?

8. Il leccio monumentale dei Giardini Belvedere, ammalato, è verosimilmente una vittima del Cantiere del LAC: gli furono tranciate radici e branche importanti, e depositati pesanti materiali alla base. Quali misure di protezione intende adottare il Municipio in occasione di futuri cantieri per evitare il continuo ripetersi di abbattimenti di alberi di grandi dimensioni a lavori conclusi (vedi p. es. Parco Ciani dopo la costruzione della stazione di pompaggio)?

9. Il Municipio è informato che gli ippocastani sull’argine del Cassarate a Viganello (ex-Campari) offrono numerosi rifugi a pipistrelli (gruppo faunistico protetto a livello federale), i quali sono efficacissimi cacciatori di zanzare? Non sarebbe opportuno abbattere solo quegli individui che presentano reali problemi d’instabilità, al fine di usufruire di questo servizio gratuito nella lotta alle zanzare, in particolare quella tigre? Essendo i pipistrelli un gruppo faunistico protetto, la loro uccisione è vietata: come intende il Municipio rispettare gli obblighi legali (obbligo di protezione dei pipistrelli, dei loro rifugi e biotopi) e assicurare che non vengano distrutti esemplari in letargo nei cavi degli alberi? Secondo quali modalità e tempistiche intende il Municipio coordinarsi con l’Ufficio natura e paesaggio (Cantone), preposto all’attuazione delle disposizioni legali?

10. Per l’abbattimento di 24 ippocastani sull’argine del Cassarate a Viganello (ex-Campari) è necessario un preavviso della Sezione Forestale del Cantone Ticino(proprietario). È al corrente il Municipio che il capo dell’Ufficio forestale del 6°circondario, il signor Romano Barzaghi (Sezione Forestale), è al contempo il marito della municipale Cristina Zanini Barzaghi? Non teme il Municipio un conflitto di interessi e quindi il rischio che il preavviso della Sezione Forestale sull’abbattimento non sia oggettivo?

Con i migliori saluti,

Fausto Gerri Beretta-Piccoli (I Verdi)

Melitta Jalkanen (I Verdi)

Jonas Beretta-Piccoli (I Verdi)

Giovanna Viscardi (PLR)

Roberto Badaracco (PLR)

Giovanni Bolzani (PLR)

Stefania Cavadini (PLR)

Sara Beretta-Piccoli (PPD)