Beninteso Ticinolive non chiede le dimissioni di nessuno. Ma l’opinione di Savoia è (come spesso accade) calibrata e interessante. Il nostro parere è all’incirca il seguente:
— Il procuratore generale ha detto che non ci sono gli estremi per una inchiesta penale, e su questo punto lo prendiamo in parola (ma il raid dello “sceriffo John”, che non è una mammoletta, ha comunque lasciato il segno). Tuttavia
— non si può pensare che questa cosa, semplicemente, svanisca nell’aria.
— Sotto l’aspetto legale e politico sembra ragionevole, e forse obbligatoria, l’apertura di un’inchiesta amministrativa, condotta coscienziosamente e rapidamente.
— Alla fine, conosciuti i risultati, ciascuno – non per forza solo la Sindaca – assumerà le sue responsabilità e deciderà sul da farsi. [fdm]


Qualcuno probabilmente spera ancora che lo scandalo di Locarno se ne vada da  solo, come quegli incubi che si dissolvono nella luce luminosa del mattino… Il municipio si è “dimenticato” di fare i concorsi per assegnare gli appalti per la pulizia e ora, evidentemente, per rimanere nella metafora, si illude che tutto sparisca in una bolla di sapone.

E la metafora è effettivamente deliziosa. Così come testimoniato anche da numerosi atti parlamentari e denunce di cittadini, il livello di pulizia di molti ambiti pubblici era insufficiente. Insufficiente è ora la volontà politica di fare pulizia. Non basta certo nascondersi dietro il dito della “mancanza di aspetti penali”, sancito a velocità record dalla magistratura. Né può essere sufficiente pensare che “da adesso faremo tutti i concorsi”, quando il municipio non è nemmeno in grado (a voler credere alle affermazioni della sindaca) di ricostruire quel che è successo in termini di mandati. E perché, se adesso me li a fate tutti questi benedetti concorsi, fino ad ora non ne avete fatto nessuno?

Dopo i casi di Bissone, Vico Morcote, Rovio, quello di Locarno è il più appariscente per le dimensioni del comune e la visibilità delle persone coinvolte. C’è del marcio, nei comuni ticinesi. Sarebbe interesse di tutti i cittadini fare pulizia fino infondo. Un bel colpo di ramazza, che permetta agli elettori di ritrovare la fiducia nei propri amministratori. Ma non sembra che questo stia per succedere.

La sindaca di Locarno che nel 2006 vinse lo Swiss Award “per la sua creatività e concretezza”, sembra aver perso entrambe per strada. Adesso infatti è tutto un susseguirsi di timidezze e cautele. La signora Speziali appare incapace di prendere in mano la situazione o di ammettere le responsabilità del municipio di cui lei, come prima inter pares, deve assumersi il peso.

Credo che la signora dovrebbe andarsene, permettere a Locarno di voltare pagina e cominciare a non essere più vittima di se stessa. Non deve andarsene perché lei sia responsabile personalmente di qualche cosa: deve andarsene perché lei, in quanto sindaco, è responsabile politicamente del disastro combinato da questo municipio. Gesti come questi permetterebbero ai cittadini di riavere un po’ di fiducia nei propri governanti. Ma non tratteniamo il fiato, l’eleganza l’è morta. E il senso di opportunità politica sta messo male anche lui.

Eppure è proprio da lì che bisogna cominciare dal sindaco e dai municipali. Il lavoro comincia sempre dai piani alti, come sa qualsiasi titolare di qualsiasi impresa di pulizia.

Sergio Savoia