La Federal Reserve ha deciso che l’economia degli Stati Uniti è in grado di sopportare un rallentamento del Quantitative easing. Dunque, il “tapering”, la riduzione dello stimolo monetario, inizierà a breve.
Prima di lasciare la presidenza della Banca centrale americana, Ben Bernanke ha dunque fatto la sua ultima mossa: la riduzione della stampa mensile di moneta da 85 a 75 miliardi di dollari
.

I mercati hanno accolto bene la notizia del tapering. Il mantenimento di un discorso accomodante (una riduzione mensile di 10 miliardi di dollari va considerata “minima”) sembra aver rassicurato gli investitori, favorendo gli attivi a rischio.

Dopo giorni di nervosismo, mercoledì Wall Street ha salutato con sollievo l’ufficializzazione del tapering della Federal Reserve.
L’indice S&P 500 ha chiuso la seduta con un rialzo del 1,7% a 1.810 punti. L’indice Nikkei ha chiuso giovedì con + 1,7% a 15.859 punti.

La spiegazione sta nel carattere moderato del tapering : “Quello che la Federal Reserve ha tolto attraverso il tapering, lo ha ridato attraverso la sua ‘forward guidance’ – fa notare Aneta Markowska, economista presso la banca francese Société Générale. L’indicazione che i tassi aumenteranno solo dopo che il tasso di disoccupazione avrà raggiunto il 6,5% è un segnale molto accomodante.

Secondo Citibank la riduzione degli acquisti di attivi è limitata, il tasso di disoccupazione si riduce e soprattutto il livello dell’avvio di una risalita dei tassi rimarrà condizionato all’evoluzione dell’inflazione, il che – secondo alcuni commentatori – non succederà prima del 2015.

Scott Minerd, economista presso la società Guggenheim Partners, commenta : “La creazione di liquidità da parte della Federal Reserve e il miglioramento della redditività delle imprese, stimolato dalla ripresa dell’economia, dovrebbero continuare a far salire i prezzi degli attivi, in particolare le azioni.
Chi investe sul lungo termine dovrebbe però ricordare che il margine di sicurezza delle azioni americane si riduce e malgrado i rendimenti a breve termine sembrino essere solidi, è sicuramente meglio investire nelle Borse europee e dei paesi emergenti.”

(Fonte : morningstar.fr)