INTERROGAZIONE

In un comunicato stampa dellaprile di questanno, si poteva leggere:

LOspedale Regionale Bellinzona e Valli (ORBV) aprirà al «San Giovanni» entro la fine dellanno una baby-finestra a disposizione dellintero territorio della Svizzera italiana. Il progetto è frutto di un accordo di cooperazione tra lEnte Ospedaliero Cantonale (EOC) e la Fondazione Aiuto svizzero per madre e bambino (ASMB). La finestra vuol essere un aiuto per la madre ed il suo piccolo in situazioni di estrema emergenza, combattendo in tal modo labbandono e la soppressione di neonati. La baby-finestra sarà ricavata dalla trasformazione di una parete esterna nella zona dellaccesso principale allospedale. Il progetto è stato discusso e condiviso con il Dipartimento della Sanità e Socialità. Il DSS ha dato il suo benestare di principio.

In realtà lapertura delle baby-finestra è stata rimandata al 2014.

Liniziativa fa seguito ad altre simili, sempre patrocinate dallASMB, in altri ospedali svizzeri: da quello di Einsiedeln (nel 2001) a Davos (2012) e ad altri progetti (Vallese, Berna, Olten). LASMB ha lanciato la prima finestra-baby nel 2002, in occasione della votazione sulla soluzione dei termini per linterruzione della gravidanza.

Anche se la proposta in un primo momento suscita simpatia, per lintenzione di permettere al neonato «esposto» di essere rapidamente preso in cura, e sembra presentare una valida alternativa allabbandono o peggio alluccisione del neonato (e negli intenti dei promotori anche alle interruzioni di gravidanza). In realtà non contribuisce a diminuire questi casi e pone invece non pochi problemi di legalità.

Il numero di interruzioni di gravidanza in Svizzera è calato, dopo lintroduzione della soluzione dei termini nel 2002, da un livello di 15000 interruzione legali (e una stima di 2050000 illegali) a 1011000 casi allanno (in Ticino il numero si situa tra 600 e 700). Con 6.7 interruzioni per 1000 donne in età riproduttiva, la Svizzera si situa tra i paesi con il più basso tasso di aborti.

Negli ultimi decenni, i casi di abbandono o soppressione di neonati in Svizzera sono rari: 0-1 casi di infanticidio e 0-6 casi di abbandono allanno. La presenza della baby-finestra a Einsiedeln (dove sono avvenute 5 «consegne») non ha avuto un particolare influsso su queste cifre.

Altri argomenti invece si ergono contro queste iniziative: i diritti non solo del neonato, ma anche della madre e del padre.

Nella perizia «Gutachten Babyfenster» del Prof. Dr. Heinz Hausheer e della Dr. Regina E. Aebi-Müller, pubblicata dal Dipartimento federale di giustizia e polizia1, si evidenzia come le baby-finestre configurino una situazione legale più che dubbia, violando principi della Costituzione e della Convenzione europea dei diritti umani.

Quando una madre abbandona suo figlio di nascosto, segnatamente depositandolo nella baby-finestra, agisce in maniera illegale. Essa non viola soltanto lobbligo di dichiarare la nascita allo stato civile, ma anche il diritto fondamentale dellinfante alla propria identità (segnatamente il diritto al nome e al cognome, alla nazionalità e alla data di nascita) come pure alla conoscenza della propria ascendenza.

Laffermazione secondo cui la madre può riprendere suo figlio soltanto nellarco di sei settimane non è esatta. I genitori hanno la facoltà di riavere il proprio figlio in ogni tempo, a condizione che siano in grado di adempiere i loro obblighi e che lautorità tutoria non abbia deciso di prescindere dal loro consenso in vista di unadozione. Se, al contrario, tali condizioni non sono soddisfatte, i genitori non hanno più alcun diritto di reclamare il figlio, nemmeno nel caso in cui è trascorso poco tempo dallabbandono.

Depositando il figlio in modo anonimo in una baby-finestra, la madre lo priva della possibilità di confrontarsi, più tardi, con i motivi dellabbandono ed eventualmente di ristabilire un contatto con i suoi genitori naturali.

Il deposito anonimo da parte della madre pregiudica la posizione giuridica del padre biologico, il quale viene privato della possibilità di stabilire un legame di filiazione con tutti gli obblighi e i diritti che ne derivano.

Agendo nellanonimato, la madre si priva in larga misura delle svariate prestazioni dassistenza pubbliche e private di cui potrebbe beneficiare. Inoltre, partorendo di nascosto, essa rischia di mettere in pericolo la propria salute.

Il fatto che la madre depositi suo figlio nella baby-finestra, non equivale a un consenso alladozione. Spetta allautorità tutoria decidere, caso per caso e ai sensi del codice civile, se si può prescindere dal consenso dei genitori.

Diritti ripresi per altro dalla Convenzione ONU sui Diritti dellinfanzia.

Di fronte ai problemi delle baby-finestre, sono stati presentati vari atti alle camere federali tendenti a introdurre, in alternativa ad esse, la possibilità di partorire con il dovuto accompagnamento, ma in modo confidenziale: soluzione per cui la nascita avviene in modo discreto, ma i dati restano a disposizione per richieste future degli interessati.

Per esempio, a uninterpellanza di Lucrezia Meier-Schatz, il Consiglio federale ha risposto che «non è in grado di giudicare esaustivamente se sia possibile offrire il parto confidenziale a tutte le donne incinte in difficoltà. Questa soluzione consente tuttavia alle donne in gravi difficoltà di mettere al mondo il proprio figlio beneficiando di unassistenza medica e, dopo il parto, di un sostegno psichico e fisico da parte di specialisti.» Il Consiglio federale ritene che non siano necessarie nuove norme legali per permettere il parto confidenziale.

Richiamando quanto sopra, ai sensi dellʼArt. 142 L-GC-CdS, si chiede:

  • Il Consiglio di Stato è al corrente delliniziativa dellOspedale Regionale Bellinzona e Valli di aprire una baby-finestra allospedale San Giovanni?

  • Corrisponde a verità che il Consiglio di Stato (o il Dipartimento della Sanità e Socialità) abbia dato il suo benestare di principio?

  • Il Consiglio di Stato condivide le perplessità sui problemi giuridici legati allabbandono di neonati nelle baby-finestre?

  • Il Consiglio di Stato è in particolare cosciente dellobbligo dello Stato di intraprendere azioni dufficio per chiarire lidentità del neonato abbandonato?

  • Il Consiglio di Stato intende intervenire presso lOspedale Regionale Bellinzona e Valli di per evitare lapertura di una baby-finestra allospedale San Giovanni?

  • Quali misure alternative ritiene necessarie il Consiglio di Stato per migliorare lofferta di servizi sul territorio in favore delle madri in difficoltà?

  • Che cosa intende intraprendere il Consiglio di Stato, affinché il parto confidenziale sia offerto in tutte i reparti di ostetricia in Ticino e sia reso noto allopinione pubblica?

Carlo Lepori, Bruno Cereghetti, Fabio Canevascini, Pelin Kandemir Bordoli, Raffaella Martinelli Peter, Bruno Storni, Milena Garobbio, Roberto Malacrida, Francesco Cavalli, Mara Bonacina-Rossi, Saverio Lurati, Ivan Cozzaglio, Henrik Bang, granconsiglieri PS