Cento anni fa, il 23 dicembre 1913, il presidente americano Woodrow Wilson firmava la legge che creava la Federal Reserve, la banca centrale degli Stati Uniti. In poco tempo sarebbe diventata l’istituto finanziario più potente al mondo.

Il centenario viene commemorato da conferenze, da un’esposizione al Museo americano della finanza di New York e da un sito web concepito per l’occasione.

Vi erano stati due precedenti tentativi di creare una banca centrale. Il primo nel 1791, durante il mandato del primo presidente degli Stati Uniti, George Washington. Un tentativo fallito per l’opposizione di Thomas Jefferson, che nel 1801 divenne a sua volta presidente.
Il secondo tentativo fu nel 1836, ma venne affossato dal presidente Andrew Jackson, che non si fidava di un potere finanziario centralizzato.

Sino al XIX. secolo, negli Stati Uniti circa 700 banche emettevano la propria moneta e solitamente i clienti di una banca ritiravano tutti i soldi al minimo accenno di crisi, causando fallimenti a catena.
Dopo una seria crisi bancaria nel 1907, venne lanciato “uno sforzo nazionale concertato per risolvere i problemi di elasticità della moneta – come ha spiegato di recente un responsabile della Federal Reserve, Jeffrey Lacker.

L’idea di una “banca delle banche” nacque nel novembre 1910 su un’isola privata chiamata Jekyll Island, nello Stato della Georgia, durante una riunione fra un gruppo di influenti banchieri e dirigenti di importanti società.

Si dovette ancora aspettare il superamento di diversi scogli legali, la perseveranza del deputato Carter Glass e l’elezione del presidente Wilson, prima che nel 1913 il paese si accordasse su questa riforma fondamentale, in un momento in cui gli Stati Uniti stavano diventando la prima potenza economica mondiale.

Ben Bernanke, presidente uscente della Federal Reserve, ama il parallelismo fra la crisi finanziaria del 1907 e quella del 2008.
“La crisi che abbiamo affrontato cinque anni fa era in molti punti analoga al panico a cui le banche centrali hanno fatto fronte per secoli – ha ricordato durante una cerimonia commemorativa per i cento anni della Fed.

Creatura del Congresso americano, la Federal Reserve è un’istituzione monetaria indipendente che fornisce servizi finanziari alle banche, che controlla e regola il settore bancario e che ha una missione di politica monetaria, sforzandosi di mantenere tassi bassi e prezzi stabili. Agisce anche in qualità di creditore di ultima istanza.

La Grande Depressione degli anni 1930, “la peggior catastrofe economica della storia americana” secondo Ben Bernanke, è stata uno dei momenti bui della Federal Reserve.
“Siccome la banca centrale voleva mantenere un alto profilo “la sua politica monetaria restrittiva aveva provocato un crollo dei prezzi, della produzione e dell’impiego. Questo deve essere ricordato, quando si considerano le risposte della Fed alla crisi del 2008-2009 – ha detto Bernanke giustificando la politica monetaria del Quantitative easing.

Un altro periodo difficile per la Federal Reserve era stata la Grande Inflazione negli anni 1980, quando per stroncare un aumento dei prezzi del 14% l’allora presidente dell’istituto, Paul Volcker, spinse i tassi sino al 20%. Una politica efficace ma dolorosa e impopolare.
Ne rimane un ricordo all’esposizione per il centenario, dove si vedono le travi di legno che erano state mandate a Volcker da operai dell’edilizia, rimasti senza lavoro a causa di crediti immobiliari proibitivi.

Gli anni 1990, con Alan Greenspan alla guida della Fed, avevano segnato la Grande Espansione. Ma diversi economisti sostengono che il continuo calo dei tassi dopo l’11 settembre 2001 aveva favorito l’arrivo della bolla immobiliare.

Da cinque anni la crisi finanziaria e la recessione hanno spinto la Federal Reserve in un territorio insidioso, con la politica monetaria non convenzionale della continua stampa di soldi : il primo round del Quantitative easing nel novembre 2008, il secondo QE nel novembre 2010 e l’attuale QE3, iniziato nel settembre 2012.
Di recente la Federal Reserve ha annunciato che a breve inizierà il “tapering”, ossia la riduzione degli 85 miliardi di dollari stampati ogni mese a “soli” 75 miliardi al mese.

Ben Bernanke lascerà la Fed alla fine di gennaio. Dal 1. febbraio 2014 alla presidenza della banca centrale americana vi sarà per la prima volta una donna, Janet Yellen.