Le società tecnologiche quali Facebook, Apple e Google hanno accumulato riserve di denaro tali che John Plender del Financial Times evoca gli “Arpagoni dell’economia mondiale” e si chiede quali saranno le conseguenze di questa tesaurizzazione per l’economia mondiale.

Secondo uno studio condotto da Juan Sánchez e Emircan Yurdagül della Federal Reserve Bank of St Louis, alla fine del 2011 le aziende americane erano sedute su un tesoro di guerra da 5’000 miliardi di dollari.
La vastità di questo fenomeno spiega in parte l’aumento della domanda per gli attivi sicuri e il crollo dei tassi di interesse che hanno alimentato la bolla immobiliare americana.

La tesoreria e le riserve liquide di Apple, Microsoft, Google, Cisco, Oracle, Qualcomm e Facebook rappresentano oggi circa 340 miliardi di dollari, quasi cinque volte in più rispetto all’anno 2000.
Inoltre queste ditte hanno pochi debiti. Secondo Plender, questa tendenza al risparmio all’indomani di una crisi finanziaria ha un carattere anti-sociale, perchè causa un calo della domanda.

Perchè queste aziende, innovative e simbolo di successo, si comportano come delle caricature dei romanzi di Dickens? Perchè non trovano opportunità d’investimento per spendere le montagne di soldi che tengono da parte e che piazzano in prodotti con rendimenti spesso negativi?

Plender dà le spiegazioni seguenti:

✔ La storia si ripete. Negli anni 1930, Keynes deplorava che l’economia fosse ostaggio degli istinti volatili degli uomini d’affari e di capi d’azienda troppo timorosi per investire in un ambiente incerto.

✔ Il “narcisismo aziendale”. Ai giorni nostri, a essere contenti di aver accumulato grandi fortune non sono tanto gli imprenditori individuali quanto piuttosto le aziende di tecnologia innovativa.

✔ La flessibilità della tesoreria, giudicata tentatrice in un mondo dominato dalla paura e l’incertezza e in un settore che evolve molto rapidamente.

✔ Società come Apple, Google e Facebook sono al riparo dalle OPA ostili e hanno statuti che permettono ai loro fondatori di avere il controllo con una minoranza di capitale. Subiscono meno la pressione di azionisti che potrebbero reclamare un aumento dei dividendi.

✔ La fiscalità americana sui benefici realizzati all’estero può dissuadere queste società dal rimpatriare i propri fondi.

✔ Il capitale umano : il settore high-tech non si basa sul capitale finanziario ma su quello umano.
Le principali attività di queste aziende non richiedono molti investimenti (Apple e Microsoft dispongono esternamente le attività più redditizie) e le più grandi investono massicciamente nella ricerca e nello sviluppo.

(Fonte : Express.be)