Dal 2007 la base monetaria degli Stati Uniti è esplosa, passando da 800 miliardi a 3’700 miliardi di dollari, risultato di diversi round di Quantitative easing, la stampa illimitata di moneta a sostegno dell’economia (con il QE3 venivano stampati ogni mese 85 miliardi di dollari, attualmente ridotti a 75 miliardi a seguito del cosiddetto tapering).

Ogni volta che la Federal Reserve lanciava un nuovo programma di Quantitative easing, assicurava di avere una “exit strategiy” per questa politica non convenzionale.
Gli investitori pensano che una exit strategy implichi un’inversione del QE – ossia la vendita di attivi (buoni del Tesoro e titoli legati a crediti immobiliari) e la distruzione dei soldi precedentemente creati dalla Fed.
Ma se si presta attenzione ai principi decisionali della Fed è evidente che le possibilità di riduzione della base monetaria sono quasi nulle.

E’ prematuro parlare di riduzione (tapering) del bilancio della Federal Reserve. Innanzitutto deve rallentare il ritmo al quale stampa soldi e accresce il suo bilancio. In occasione dell’ultima riunione del Comitato di politica monetaria della Fed, sono stati ottenuti solo 10 miliardi di dollari di riduzione al mese.

Inoltre la Federal Reserve deve smettere di stampare moneta. Le due ultime volte che ha smesso di stampare, nel 2010 e nel 2011, si è assistito a brutali liquidazioni di azioni e altri attivi a rischio. Se la reazione all’arresto delle rotative non ha già causato il panico e fatto tornare al QE, la Fed potrebbe provare a invertire le sue precedenti operazioni di alleggerimento quantitativo.

Una contrazione del suo bilancio segnerebbe l’inizio di una corsa alla vendita di attivi gonfiati e a rischio. La Fed dispone probabilmente di modelli per prevedere come i mercati dovrebbero reagire a un’inversione del QE. Ma come si è visto la scorsa primavera, dopo che Bernanke aveva suggerito che un giorno il QE potrebbe finire, il rapido raddoppiare dei tassi d’interesse a lungo termine aveva colto la Fed di sorpresa.
Gli investitori pensano che un rallentamento del QE sia un cambiamento drammatico del comportamento della banca centrale americana e si aspettano che un rallentamento provochi di nuovo una contrazione del mercato dell’oro. Di conseguenza il tema è più vasto di quel che si pensa.

Il grafico mostra la crescita del bilancio della Fed sino alla fine del 2014, supponendo nessun tapering (in nero) e un tapering di 20 miliardi di dollari al mese (in rosso).
Non vi è praticamente alcuna differenza. Inoltre la Fed ha rallentato la stampa di moneta di soli 10 miliardi di dollari al mese.

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(Fonte : la-chronique-agora.com)