(fdm) Pubblichiamo con piacere questo articolo del leader socialista luganese. Osserviamo che esso è di tono complessivamente moderato e che Ghisletta sembra essersi scordato, per una volta, di Mussolini. Al di là di questa variazione, molto positiva, bisogna riconoscere che il discorso socialista è sempre lo stesso. In estrema sintesi: spendere i soldi che non ci sono e opporsi ferocemente a qualsiasi misura di risparmio pubblico. E poi tassare, tassare, tassare. Inoltre, difesa accanitissima di certe specifiche sacche di privilegio corporativo.

Per quanto attiene all’articolo formuliamo tre brevi osservazioni.

1) La commedia sul moltiplicatore a pochi giorni dalle elezioni di aprile 2013 è stata abbastanza indecente, e qui il prode Raoul ha ragione. Le quantità di buona fede esibite nell’aula del Consiglio comunale dai due maggiori partiti sono state infinitesimali.

2) Ma quanto al “fallimento” di Lega e PLR… gli consiglierei di riguardarsi il risultato del suo partito e poi di darmi un colpo di telefono sul cellulare. Potremo discuterne amabilmente.

3) Infine, il Raoul-pensiero suona: “La politica della destra: tagliare, mettere balzelli e tagliare”.  E allora a questa sintesi ghislettiana non mancheremo di accostare la nostra: “La politica socialista? Gonfiare la spesa, elargire sussidi, tassare. Gonfiare la spesa e dimostrare che il “gonfiore” è irreversibile“.


Il successo della raccolta firme contro i tagli dei sussidi cassa malati a livello cantonale, successo dovuto anche a molte firme raccolte nel Luganese, dà la carica al Partito socialista di Lugano per opporsi alla politica dei tagli messa in piedi dal Municipio di Lugano, che vorrebbe effettuare la bellezza di 240 misure di risparmio. Conosciamo già i primi tagli: ridimensionamento del progetto mense per tutti, licenziamenti di 26 precari a inizio anno, chiusure di numerosi gabinetti, soppressione della raccolta della carta, ecc. E vedremo prossimamente altri tagli e balzelli che faranno discutere i cittadini luganesi.

Dopo le promesse elettorali di liberali e leghisti di un anno fa questa è la vera politica dei vincitori delle elezioni comunali, che hanno conquistato i 5/7 del Municipio di Lugano e la maggioranza del Consiglio comunale. Una politica marcatamente di destra: tagliare, mettere balzelli e tagliare. L’alternativa ai tagli e ai balzelli è un aumento del moltiplicatore comunale d’imposta, ma la Lega dei fratelli Bignasca ha sempre proclamato di volerlo diminuire per attirare facoltosi contribuenti: e il Partito liberale radicale le è sempre andato dietro e fa fatica a rimangiarsi quanto detto in campagna elettorale.

Che tristezza la politica di questa Città, che si ritrova con un Municipio in balia di una crisi finanziaria sempre negata e nascosta in passato. Altro che tanti grandi progetti e fantasie per il futuro della Città, come si sentiva un anno fa in campagna elettorale. Non c’è nessuna traccia ad esempio di rilancio della politica comunale dell’alloggio e se non fosse per l’iniziativa popolare del Partito socialista non se ne parlerebbe più a Lugano (prima o poi il Municipio dovrà mettere in votazione popolare le nostre proposte per l’alloggio accessibile a tutti).

A medio termine per salvare Lugano dovremo cercare di far approvare le fusioni tra Lugano e i Comuni ricchi della corona urbana, appoggiando le aggregazioni comunali promosse dal Cantone e l’iniziativa popolare a favore dei 15 Comuni in Ticino del Sindacato VPOD. Da subito si cerchi di migliorare il coinvolgimento dei Comuni ricchi luganesi nel finanziamento delle strutture d’interesse comune situate a Lugano. Inoltre speriamo che si voti presto a favore dell’iniziativa popolare costituzionale “Uno per tutti, tutti per uno”, che chiede maggiore solidarietà intercomunale per il finanziamento della scuola e delle strutture sociosanitarie in tutto il Ticino.

Gennaio 2014, morale della favola: la politica comunale e cantonale di Lega e di PLRT è fallita; in Ticino e a Lugano dovremo batterci per evitare che i ricchi diventino sempre più ricchi e tutti gli altri facciano sempre più passi indietro.

Raoul Ghisletta, presidente PS Lugano