La commissaria europea Viviane Reding ha trovato il momento opportuno per rilasciare un’intervista alla “Schweiz am Sonntag”. Che agli Svizzeri non salti in mente di votare male il 9 febbraio! “Non ci sarà nessun nuovo negoziato sulla libera circolazione delle persone se verrà accettata l’iniziativa contro l’immigrazione di massa, ha avvertito minacciosa la commissaria europea Viviane Reding. “La Svizzera non può scegliere ciò che le piace”.

Per la vicepresidente della Commissione europea, la Svizzera ha bisogno di una forte immigrazione poiché la sua economia non potrebbe funzionare senza lavoratori esteri.

E non è vero, secondo Reding, che gli immigrati si approfittino del sistema sociale svizzero. Infatti, solo il 3,7% dei cittadini dell’UE riceverebbero l’assistenza sociale, contro il 4% degli svizzeri.

(fonte: liberaTV)

(commento, fdm) L’acuta commissaria finge di non capire che la Svizzera (che non è ancora in vendita, contrariamente a ciò che alcuni pensano) ha un bisogno assoluto di controllare i flussi migratori (contrastando i relativi, gravi e crescenti, abusi). Non intende certo scacciare gran parte dei lavoratori esteri!

Quanto alle cifre, le cifre parlano. Ma, soprattutto, si può far loro dire… quel che si vuole! Anche Sergio Savoia dice la sua su sergiosavoia.ch  Vale la pena di leggerlo:

Se la commissaria minaccia gli elettori svizzeri

La commissaria europea Viviane Reding non ha trovato niente di meglio che minacciare il popolo svizzero. Nel caso in cui accettassimo, zoticoni che non siamo altro, l’iniziativa contro l’immigrazione di massa, dovremmo aspettarci conseguenze molto serie. La signora spiega che non ci sarà nessun negoziato se la Svizzera voterà SI il 9 febbraio; che se vogliamo l’accesso al mercato interno UE, dobbiamo accettare anche le altre libertà e che, se non smettiamo subito, viene qui, ci tira giù i pantaloni e ci picchia con il battipanni.

La scienziata in questione probabilmente non si rende conto che un’intervista del genere vale almeno diecimila manifesti dell’UdC. Né che è difficile immaginare un suo collega commissario europeo usar egli stessi toni, per esempio, con il Regno Unito che, da sempre, fa più o meno quello che vuole pur essendo parte dell’UE.

Infine, come verrebbe giudicato, in qualsiasi paese dell’UE, un politico che minacciasse gli elettori? Immagino che in parecchi paesi sia probabilmente illegale. Con la Svizzera invece ci si permette anche questo.

Possibile che una commissaria, delegata dal potente stato del Lussemburgo, si possa permettere questi toni con noi? Nel passato abbiamo abbassato troppo le braghe di fronte a questi burocrati non eletti da nessuno. Smettiamola subito, prima che vengano a dirci a che ora dobbiamo alzarci la mattina e andare a letto la sera.

Ho già votato SÌ. Se si potesse, dopo questa ennesima prova di arroganza, ri-voterei.