Pubblichiamo questa presa di posizione del giovane consigliere comunale comunista Cappelletti, che riprende certi noti e triti argomenti: “Perché non vendono i loro ori e le loro opere d’arte, le loro chiese, la cappella Sistina – stupenda e affollatissima conferenza, ieri all’USI, del direttore dei Musei Vaticani Paolucci; distinti signori (non i soliti studentelli sportivi) seduti sui gradini; Ticinolive ha ricevuto un’ultimissima seggiola dalla cortesia del brillante organizzatore Arminio Sciolli -, e il costoso triregno del Papa? (tanto non lo usano più perché considerato provocante esibizione di “trionfalismo”; già l’aveva messo da parte Giovanni Paolo II, figurarsi Francesco…)”

Insomma, i Liberi Pensatori non mancheranno di essere d’accordo. Noi, pur dissentendo, pubblichiamo. (fdm)

(Cappelletti) 1
Il Partito Comunista non può che apprendere con sdegno della richiesta avanzata dall’ex vescovo Pier Giacomo Grampa, volta a raccogliere un finanziamento pubblico per la ristrutturazione della Cattedrale di San Lorenzo. Il preventivo sarebbe stato infatti sforato per un ammontare di circa 2milioni, i quali si vorrebbero stanziati dai comuni limitrofi.

Beninteso: come recita un vecchio adagio, domandare è lecito e rispondere è cortesia. Siamo però dell’avviso che, alla luce della delicata situazione finanziaria che colpisce il nostro cantone e in modo particolare Lugano, talvolta sia forse meglio tacere. Sia forse meglio tacere, poiché difficile ci è dato di comprendere come alla Diocesi di Lugano, proprietaria di svariati immobili ed emanazione del facoltoso Stato del Vaticano, risulti troppo dispendioso ultimare i propri lavori. Nel caso della città di Lugano, peraltro, parallelamente al prelevamento dell’imposta ecclesiastica l’ente pubblico destina alla voce ‘’spese di culto’’ oltre mezzo milioni di franchi annui; somma che, oltre a destare alcune perplessità circa le fondamenta laiche dello Stato, già dovrebbe sgravare il comune da ulteriori discutibili balzelli e potrebbe comunque essere impiegata verso fini più sociali.

Alla luce di quanto sopra il Partito Comunista auspica che il Municipio di Lugano, consapevole delle priorità collettive e delle condizioni finanziarie in cui versa la Città, declini fermamente l’istanza avanzata dalla Curia: se proprio vi fosse la disponibilità di ristrutturare alcuni immobili, che si vada a investire in quelli da destinare a pigione moderata alle famiglie più modeste, non nelle cattedrali!

Edoardo Cappelletti, consigliere comunale a Lugano, Partito Comunista