In relazione all’imminente convegno Lavoro in Ticino, parliamone!”, organizzato dall’ASCSI all’Università sabato 15 febbraio, il segretario del Comitato Francesco De Maria ha risposto a 3 domande propostegli dalla giornalista Cecilia Brenni.

Cecilia Brenni


Quali sono gli scopi dell’Associazione Società Civile?

Noi ci ispiriamo agli statuti e agli scopi dell’associazione “Zivilgesellschaft”, attiva in tutta la Svizzera, della quale tuttavia non siamo una sezione cantonale. Che cosa siamo? Un’associazione molto politica e molto poco partitica. Nel senso che, in seno al Comitato, ognuno di noi ha il suo partito, oppure addirittura nessun partito. Ma il nostro interesse per la società in cui viviamo, la sua vita, la sua evoluzione, la sua economia, le sue leggi è intenso. Siamo un’associazione che fa, o si sforza di fare, cultura politica. Non siamo “neutrali” (una persona come me, per fare un esempio” non potrebbe mai esserlo) ma non siamo neppure settari. Organizziamo incontri, dibattiti, seminari, puntando su temi “chiave” del discorso politico di attualità. Non possiamo definirci “iperattivi” perché sinora gli eventi che abbiamo allestito sono stati poco numerosi, benché di notevole livello. Il primo presidente del Comitato e dell’Associazione è stato l’ing. Michele Moor. Da alcuni mesi abbiamo un nuovo presidente, nella persona dell’avv. Maurizio Agustoni. Accanto a lui abbiamo Iris Canonica vice presidente, Marina Masoni, Sergio Morisoli, Lorenzo Anastasi e Nando Ceruso. Da buon ultimo, come è giusto, cito me stesso, segretario (nell’attuale circostanza organizzativa aiutato da una vera segretaria!) È importante capire – ed è per noi tranquillizzante – che non dobbiamo entrare in competizione elettorale con chicchessia. Niente poltrone per noi. Siamo osservatori e commentatori politici. Troppo facile! qualcuno esclamerà. A noi va bene così.

Che cosa vi ha spinto a focalizzare l’evento sul lavoro nel Ticino?

In questo momento noi tutti vediamo che il tema “lavoro”, e ancor più “lavoro nel Ticino”, ha assunto una dominanza drammatica. E la votazione del vicinissimo 9 febbraio (che ha legami evidenti con il lavoro e il “furto del lavoro”) incombe. Tuttavia, quando noi abbiamo deciso il tema del Convegno, alcuni mesi fa, il clima non era così arroventato e abbiamo scelto senza pensare specificamente al confronto elettorale. Quando ci riuniremo nel bell’auditorio dell’USI, sabato 15 febbraio, les jeux auront été faits e sarà certo emozionante commentare i risultati. È importante capire che il Convegno non tiene la parte ai “padroni” o ai dipendenti o ai sindacati. Tutti hanno le “loro” ragioni (non sto dicendo che siano tutte equivalenti!), la situazione è difficile e, per molti, dolorosa. Basta leggere certe pagine di Facebook, grondanti delusione, frustrazione, sconforto, rabbia, come quella – emblematica – dei “Basta stare zitti!”. Certo, questi giovani sanno esprimere solo il loro malessere e la loro ansia, oppure avanzano soluzioni semplicistiche, del tipo: “basterebbe fare una legge”, “basterebbe colpire gli approfittatori” eccetera. Ma è giusto che gridino e che siano ascoltati. Anche noi del Convegno non potremo fare miracoli. Ma sentiremo le voci, molto qualificate, di imprenditori e sindacalisti, e ciascuno nel pubblico potrà pesare gli argomenti addotti. Non solo: avrà occasione di fornire un contributo personale nei gruppi di lavoro.

Quali altre iniziative ha in programma l’Associazione?

Il nostro futuro? Una bella domanda! Io direi, incominciamo a “sopravvivere” a questo evento. È un impegno notevole, come chiunque abbia organizzato qualcosa – da una sagra della costina a un torneo internazionale di scacchi (l’unica cosa che io abbia mai organizzato nella mia ormai quasi lunga vita) – sa. Tempo, finanze, contatti (ciascuno di noi ha gettato nel calderone le sue relazioni personali), gente importante, gente meno importante, gente che si crede importante, mailing a tappeto, implorazioni e suppliche… e ancora non basta. Non è un lavoro facile e non è sempre gratificante.

Il primo compito che ci attende (secondo me) è la costituzione – che vive al momento uno stadio embrionale – di una fascia di “associati” attorno al Comitato (la Zivilgesellschaft usa il termine Beirat) i quali partecipino costantemente alle attività e conferiscano all’Associazione la necessaria massa critica. Poi, ai miei occhi molto importante, la promozione del nostro portale, che già reca una serie di articoli interessanti sulla scuola ticinese, selezionati a suo tempo dal professor Zambelloni. Infine… l’oggetto misterioso, il prossimo evento. Stesse a me, le confido, sceglierei “Comunicazione e media nel Terzo millennio”. Perché? Ma perché io sono (diventato) uomo “di portali” – io stesso ho il mio portale personale, Ticinolive, che gestisco con una valorosa collega. Mi vien da sorridere, se penso che ho passato una vita a insegnare la matematica ai ragazzi. Ma è così, ora sono un giornalista, come mio padre, che ha lavorato per almeno un quarto di secolo al Giornale del Popolo, e sedeva in redazione proprio lì dov’è seduta lei!

È possibile ancora iscriversi (iscrizione necessaria) all’indirizzo mail@societacivile.com

Il portale dell’ASCSI:  www.societacivile.com

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