Giorgio Ghiringhelli ci manda questo breve, efficace, sensato commento al “voto bomba” che ha scosso il Paese. Nel testo ho evidenziato le parole che più mi sono piaciute. Se dovessi dire la mia, mi esprimerei in latino (io, benché membro della destra populista, ignorante ed emarginata, ho studiato l’antica lingua di Roma) e precisamente così: “Quos Deus vult perdere dementat prius”.



Da alcuni anni la sezione ticinese dell’UDC e la Lega dei ticinesi, anche con campagne pubblicitarie a volte discutibili nella forma ma giustificate nel merito, avevano tentato di far capire a Berna che la libera circolazione delle persone stava creando grossi problemi in Ticino, più che in qualsiasi altro Cantone. Berna ha snobbato queste richieste e gli avversari politici dell’UDC e della Lega (nonché i giornali La Regione e Il Caffè), invece di riconoscere che i problemi erano reali e che bisognava fare qualcosa, si sono limitati a criticare la forma delle loro proteste e a dar loro dei razzisti e xenofobi.

Agendo in questo modo, come gli struzzi, essi hanno contribuito al record percentuale dei voti favorevoli all’iniziativa registrato in  Ticino. Se avessero agito diversamente l’iniziativa sarebbe ugualmente passata in Ticino, ma con una percentuale assai più ridotta. E ciò avrebbe probabilmente modificato l’esito di questa votazione  a livello nazionale. Un esito che potrebbe far scuola e allargarsi a macchia d’olio anche nell’UE.

La morale che se ne può trarre è dunque “chi è causa del suo mal pianga se stesso”!

Giorgio Ghiringhelli, il “Guastafeste”

struzzo