Negli scorsi giorni il Segretario di Stato per la formazione e la ricerca, Mauro Dell’Ambrogio, ha rilasciato alla testata zurighese Tages Anzeiger un’intervista relativa alla presenza di studenti stranieri in Svizzera e al possibile aumento delle tasse universitarie negli atenei elvetici.

Generazione Giovani concorda con le affermazioni del Segretario di Stato, quando dice che la presenza di studenti stranieri è importante per le università svizzere e per l’economia del nostro Paese. Come sottolineato anche da Dell’Ambrogio, questa va però regolamentata. Ciononostante, il nostro movimento giovanile, non ritiene l’aumento delle tasse universitarie lo strumento migliore per perseguire tale obiettivo. Se vogliamo mantenere alta la qualità delle nostre università e offrire alla piazza economica dei giovani professionisti validi, allora l’accento dev’essere posto piuttosto sulle capacità degli studenti e non sulle loro disponibilità finanziarie. Generazione Giovani auspica un settore universitario a cui possano accedere gli studenti più meritevoli (sia svizzeri, sia stranieri) e non unicamente quelli più benestanti.

Maurizio Agustoni presidente Generazione Giovani

A preoccupare Generazione Giovani è l’affermazione del Segretario di Stato relativa a un aumento generalizzato delle tasse in Svizzera. Alla domanda Mauro Dell’Ambrogio risponde sostenendo come “ciò che è gratis non ha valore. Ci sono studenti che restano immatricolati soltanto per entrare al cinema a prezzo ridotto”. Come si può pensare, per esempio, che fra gli studenti di Basilea (che pagano 1’400 franchi l’anno) vi sia chi si iscrive unicamente per ottenere dei piccoli privilegi?
Nella intervista al Tages Anzeiger Dell’Ambrogio cita poi l’esempio dell’USI, dove vengono applicate le tasse più elevate della Svizzera (2’000 franchi per semestre per gli studenti elvetici; 4’000 per quelli stranieri) e indica la soluzione ticinese come una possibile strada da seguire. A complemento di questa informazione ci preme ricordare come proprio in questi giorni, sia stato presentato il “Bilancio economico e sociale dell’USI e della SUPSI”. Fra i dati emersi dal rapporto vi è quello certamente positivo relativo all’aumento degli studenti (+60% dal 2002 al 2009), accompagnato però dalla notizia che a optare per il nostro Cantone, oltre a giovani della Svizzera italiana, siano soprattutto studenti provenienti dall’estero, mentre il polo attira pochi confederati.

Quest’ultimo dato sottolinea nuovamente come, nella scelta di un giovane che si appresta a intraprendere un percorso universitario, l’aspetto finanziario assuma una rilevanza non indifferente. Lo studente ticinese che opta per l’Università di Lugano (la più cara della Svizzera) oltre alle tasse universitarie, e in parte a spese per il trasporto, non si vede confrontato alle spese per l’alloggio. Diverso il discorso per lo studente che si sposta oltre Gottardo. Insieme alle spese universitarie è chiamato a fare i conti con spese di trasporto maggiori e spese per vitto e alloggio. Un incremento delle tasse universitarie (2’000 franchi a semestre rappresentano più di 300 franchi al mese di tasse, 4’000 quasi 700 franchi) rappresenterebbe un costo eccessivo per la maggior parte delle famiglie ticinesi. Un maggior costo con delle ricadute importanti sulle finanze cantonali (con l’aumento di richieste di borse e prestiti di studio) e sull’economia, che perderebbe numerosi talenti chiamati a rinunciare per questioni prettamente pecuniarie a una formazione di tipo universitario.
Generazione Giovani ritiene che l’aumento delle tasse universitarie non rappresenti una soluzione lungimirante. Una simile strategia permetterebbe, forse, di contenere i costi della formazione universitaria e universitaria professionale, ma precluderebbe l’accesso alla stessa a numerosi giovani.

Maurizio Agustoni presidente di Generazione Giovani