L’autore di questa bella lettera è personalmente noto alla Redazione.


Politici e giornalisti faziosi, arroganti e interessati di mezza Europa, commentando i risultati della votazione dello scorso 9 febbraio con cui il popolo svizzero ha accettato l’iniziativa che impone al Governo la disdetta del trattato bilaterale con l’Unione Europea sulla libera circolazione ILLIMITATA delle persone, hanno creduto bene di potersi e doversi permettere di criticarci e squalificare come populisti beceri e ottusi. Mi permetto perciò di indirizzarti questa lettera per informarti su alcune caratteristiche istituzionali che contraddistinguono il nostro paese.

1. La Svizzera non è UNA nazione democratica, ma è probabilmente LA nazione democratica per eccellenza. I suoi cittadini non debbono obbligatoriamente sottostare alle leggi promulgate dai suoi parlamentari, ma hanno il diritto (tramite “iniziativa” o “referendum”) di proporle o annullarle, diritto di modificare o cambiare la costituzione compreso. Nessun tribunale costituzionale ha il potere di annullare o modificare le decisioni popolari.

2. La Svizzera non è membro dell’Unione Europea. Il fatto che ci troviamo geograficamente al centro del continente non comporta alcun obbligo di assumere automaticamente il diritto europeo o dei paesi confinanti. Proprio perché siamo uno stato libero e indipendente siamo liberi di decidere dei nostri destini.

3. In Svizzera i servizi pubblici, giustizia compresa, funzionano, le persone e le aziende pagano le imposte, le imprese creano profitti, l’economia cresce e i cittadini fanno ampio uso dei loro diritti democratici.

4. Organizzazioni come il Comitato Olimpico Internazionale, la Croce Rossa e l’ONU hanno scelto la Svizzera come loro sede. Un comitato privato organizza ogni anno a Davos il WEF (World Economic Forum) che attira capi di stato, politici, economisti, finanzieri, industriali e intellettuali di alto livello da tutto il mondo.

5. Su una popolazione di 8 milioni si contavano a fine 2012 un 23,3% di residenti stranieri. A fine aprile 2013, ultimo dato disponibile, i cittadini stranieri residenti erano 1’846’500, di cui 390’000 tedeschi, 380’000 italiani e 235’000 portoghesi. A loro si aggiungevano i cosiddetti “frontalieri”, persone che entrano ogni giorno in Svizzera per lavorare e ritornano in patria per il riposo: attualmente 56’920 dalla Germania, 145’000 dalla Francia, 65’000 dall’Italia. Per l’Austria non ho dati precisi, ma sono alcune migliaia di persone.

6. Per il Canton Ticino è inoltre acutissimo il problema dei “padroncini”, lavoratori indipendenti con o senza collaboratori, che vengono accolti senza difficoltà mentre i nostri “padroncini” che vorrebbero, in ossequio ai trattati vigenti di reciprocità, operare in Italia, si vedono sbarrare la strada dalla, quella sì becera e ottusa, burocrazia italiana.

Ora, caro cittadino dell’Unione Europea, vorrei sapere da te quali siano i vantaggi che ti ha apportato il fatto di esserne diventato cittadino. Più soldi in tasca? Posti di lavoro? Sicurezza dei posti di lavoro? Diminuzione della disoccupazione ai limiti fisiologici del 2-3%? Bilanci statali consolidati? Criminalità importata oramai nulla?

Dalle tue televisioni e dai tuoi giornali deduco che:

a) sei più povero e disoccupato, per la crisi economica mondiale dovuta all’indebitamento statale eccessivo in parte, ma in parte anche al fatto che tuoi concittadini europei liberamente circolanti vengono ad occupare quello che potrebbe essere un tuo posto di lavoro.

b) Il governo ti torchia con tasse e balzelli e accise su questo e su quel prodotto, la burocrazia ti opprime e soffoca, politici, pensionati d’oro ed evasori se la spassano nell’agiatezza a tue spese, l’economia reale, che sola potrebbe rimediare, sprofonda.

c) Grazie all’indebitamento statale incontrollato ti sei indebitato senza sapere come né perché. Non riesci ad immaginare come potrà essere abbattuto questo debito insensato, ma temi, con ragione, che alla fine a pagare sarai ancora tu.

d) Potentati autocrati operanti a centinaia di Km da te decidono la tua sorte senza che tu possa batter ciglio. Media elettronici e stampati, al servizio dei “padroni” e dei “padrini” assumono l’incarico di (dis)informarti e indottrinarti giorno dopo giorno.

e) La libertà di recriminare o di protestare in piazza (senza far troppi danni), ma nulla di più) ti è ancora concessa e questo, credo, è una grande manifestazione di democrazia.

Per concludere, caro cittadino dell’Unione Europea, ti prego di scusarci se con il nostro voto ti abbiamo deluso e irritato.

Se ci pensi bene e in fin fine dei conti, con il nostro voto abbiamo proclamato alto e forte il nostro diritto ed il diritto di tutti i popoli di ESSERE PADRONI IN CASA PROPRIA.

Nulla di più e nulla di meno.