Secondo le cifre annunciate dal governo greco alla vigilia del ritorno nel paese dei commissari della Troika, in Grecia 2 milioni di prestiti bancari non sono più rimborsati e di questi 300’000 sono crediti ipotecari.

Dopo l’allarme di numerose associazioni create per sostenere le persone sovraindebitate, ora è la volta delle banche.
In un rapporto pubblicato nella stampa greca, le banche affermano che più di 2 milioni di prestiti non sono rimborsati : 800’000 prestiti al consumo, 900’000 prestiti sulle carte di credito, 100’000 prestiti alle industrie e 300’000 prestiti immobiliari, le cui scadenze non sono più pagate da oltre tre mesi.

Le cause sono la recessione che colpisce la Grecia da ben sei anni, un tasso di disoccupazione che tocca il 28% della popolazione e un basso consumo.
“E’ una discesa all’inferno difficile da fermare, anche se il governo annuncia l’imminente uscita dalla crisi – spiega Takis Brastos, economista – Al di là delle cifre, la realtà dei greci è una sofferenza silenziosa, visi sorridenti che nascondo la preoccupazione, disoccupati che fingono spensieratezza mentre stanno per ore al bar a far passare il tempo. Solo che domani forse non avranno più nemmeno una casa.”

Cosa accadrà infatti se le banche decideranno di confiscare e mettere all’asta queste 300’000 abitazioni per le quali i crediti ipotecari non sono più rimborsati?

Dall’inizio dell’anno il governo ha messo fine alla moratoria sulle confische immobiliari. La legge era stata adottata nel 2010 per proteggere unicamente le abitazioni primarie, dopo un esame dei redditi. La crisi ha infatti tolto il lavoro a molti proprietari di modeste abitazioni.

Oggi i greci sovraindebitati rischiano di trovarsi in strada.
“E’ tragico essere arrivati a questo punto – afferma Eleni Alivertou, presidente dell’associazione di aiuto ai bisognosi Ekpizo – Ogni giorno aiutiamo più di 15’000 persone e tutti i giorni arrivano nuove persone che hanno bisogno di aiuto.
Si tratta di gente onesta, che durante tutta la vita ha pagato le imposte e che dall’oggi al domani si è ritrovata senza lavoro. Malgrado questa triste realtà le banche non vogliono cedere, perchè la pressione della Troika non lascia loro alcuna scelta.”

(Fonte : Le Figaro.fr)