Il quotidiano economico inglese Financial Times ha ritirato dal suo sito un articolo del 23 febbraio dove si poteva leggere che i corsi dell’oro sembrano essere stati oggetto di manipolazione fra il gennaio 2010 e il dicembre 2013.
L’articolo è ancora consultabile nella copia cache di Google
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L’articolo si basava sull’analisi di uno studio di consulenza, Fideres. I suoi lavori hanno evidenziato che i corsi dell’oro salgono o scendono frequentemente all’inizio di una “conference call” che avviene due volte al giorno fra cinque grandi banche, che poi raggiunge il massimo di questa tendenza al momento della fine della conferenza, prima di subire un’inversione di tendenza. Fideres suggerisce che questo gruppo di banche si rende colpevole di comportamento collusivo.

La conference call rileva la procedura del “Gold Fixing”, che permette di fissare il corso dell’oro che servirà per le transazioni di mercato. Le cinque banche sono la Deutsche Bank, HSBC, Barclays, Bank of Nova Scotia e Société Générale.

“Questo indica che le banche fanno salire i corsi dell’oro sulla base di una strategia che era probabilmente già stata determinata prima dell’inizio della conference call, in maniera che le loro posizioni esistenti o gli ordini in corso potessero beneficiarne – conclude Fideres – Il comportamento del corso dell’oro è sospetto nel 50% dei casi. Non è una cosa che ci si attende quando si tengono in considerazione i normali fattori del mercato.”

Si suppone che queste banche manipolino i corso dell’oro per ottimizzare le proprie posizioni in questo valore. I fondi pensione, i fondi speculativi, i traders sui mercati delle materie prime sono i più suscettibili di aver sopportato perdite a seguito di queste eventuali manipolazioni dei corsi.

Il regolatore della Borsa tedesca, Bafin, ha avviato un’indagine e chiesto documenti alla Deutsche Bank, la quale lo scorso mese ha indicato che si ritirava dal Gold Fixing : “La Deutsche Bank ritira la sua partecipazione nel processo di fissazione del corso di riferimento dell’oro e dell’argento a seguito di un importante riassestamento delle nostre attività sulle materie prime. Restiamo impegnati sui mercati dei metalli preziosi – si legge in un comunicato della banca.

Sul caso stanno anche indagando la Financial Conduct Authority britannica e la Commodity Futures Trading Commission statunitense.

(Fonte : Express.be)