Sabato al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite la Cina ha lasciato da sola la Russia e non si è aggiunta al veto opposto alla risoluzione sulla Crimea. E’ una sorpresa del ben collaudato asse Pechino-Mosca.

Un asse che si manifestava sempre più spesso negli affari internazionali, basato sull’antipatia comune verso l’Occidente.
La Cina si è unita alla Russia per bloccare le risoluzioni sulla Siria, anche se non aveva grandi interessi in gioco, o per lamentarsi del fatto che gli Occidentali avevano largamente oltrepassato il mandato conferito dalle Nazioni Unite in Libia.

L’evento è significativo perchè mostra che le alleanze internazionali attuali rimangono fragili, sia che si tratti di relazioni fra due ex poli rivali del mondo comunista o più largamente di paesi membri del Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa).
In particolare mostra che le potenze emergenti difendono dapprima i propri interessi e non quelli di un determinato campo e meno ancora quelli di un’ideologia.

E’ quello che ha fatto la Cina rifiutando di allinearsi con Mosca nell’aggravarsi delle tensioni internazionali attorno alla crisi in Ucraina.

Perchè la Cina ha abbandonato la Russia ? Innanzitutto perchè il governo cinese è ossessionato, nei suoi voti alle Nazioni Unite, dal non creare precedenti che un giorno possano ritorcersi contro i suoi propri interessi.
Nel caso della Crimea, Pechino non può permettere la secessione di una regione attraverso l’intervento militare di un paese vicino, qualunque sia il contesto storico.

In effetti la Cina ha almeno due province, il Tibet e lo Xinjiang, la cui maggioranza della popolazione, come nel caso della Crimea, si pronuncerebbe senza dubbio per la separazione, se venisse data l’occasione.

Per questo motivo, malgrado gli importanti interessi con la Russia nell’energia, nell’approvvigionamento di armi e nella sicurezza collettiva in Asia centrale, la Cina ha scelto di rompere con Vladimir Putin sulla Crimea.

(Fonte : rue89.nouvelobs.com)