Questo breve articolo, nel quale il dottor Soldati lascia traboccare il suo sdegno, può sembrare duro e spietato, e persino irrispettoso. Eppure anch’io sento il bisogno di reagire a questa spaventosa propaganda di regime, che ci sta letteralmente intossicando tutti. A un certo punto le parole incominciano a volare come pietre.

Questa sera (talvolta mi capita) il mio pensiero è corso al Partito Liberale, un grande partito che ha conosciuto un glorioso passato e vive un travagliato presente. Una delle sue maggiori disgrazie, oggi, è che esso possa offrire solo queste cose e quest’uomo (si veda il contenuto dell’articolo). Il quale condivide con i socialisti una smodata fregola verso l’Unione Europea, asservita a un Padrone che ha casa di là dall’Oceano, cui luminari svedesi-norvegesi in uno stato di obnubilazione mentale conferirono il premio Nobel per la Pace.

Lui condanna il plebiscito e condanna la Russia, prende a calci la neutralità del suo Paese, consegue “successi” entusiasmanti e poi incita a fondo i suoi pennivendoli: “Adesso applaudite!”

M’è accaduto addirittura di pensare: “Se ci fosse almeno una variante, forse il danno sarebbe meno grave”. Ma non c’è. Adesso Soldati.


23 marzo 2014: Sui Teletext nelle 3 lingue nazionali, addirittura su Euronews, il canale socialista dell’Europa socialista, batte in pieno il tam tam propagandistico. Horribile dictu, Ueli Maurer si è permesso di gentilmente far osservare al collega presidente della Confederazione e momentaneo presidente dell’OCSE (organizzazione per la cooperazione e sicurezza dell’Europa, un’istituzione altamente parassitaria, 2’500 impiegati, media dei salari 170’000 franchi, esenzione totale da imposte in qualsiasi paese siano all’opera, in pratica evasori fiscali legali, una stortura che grida vendetta in cielo) che la sua dichiarazione “la votazione in Crimea è illegale” non rientra nel quadro del dovuto rispetto, da parte della Svizzera in genere, e dei suoi politicanti in particolare, della NEUTRALITA. Una vera e propria pugnalata nella schiena al povero Didier Burkhalter, un debole di prima qualità. Un atto di perfidia tale da indurre il presidente del PS svizzero, Christian Lévrat, ha parlare, con involontario umorismo, di ALTO TRADIMENTO.

La campagna contro Maurer e in difesa di un indifendibile Burkhalter, vero e proprio, ripeto, debolissimo personaggio, è talmente fuori dai binari da essere sicuramente controproducente. Dannosa certo, ma non per Maurer e meno ancora per l’UDC. Dannosa, anzi dannosissima per il partito che ha mandato in Consiglio federale un simile incapace: un consigliere federale che stamane, domenica, proclama sulla stampa domenicale e serva che il suo giudizio sul plebiscito di Crimea e la decisione dell’OCSE di inviare 3 o 4 osservatori in Crimea è UN VERO E PROPRIO SUCCESSO DELLA SVIZZERA. Fa male alle orecchie, dover stare a sentire simili sciocchezze. E non si può più parlare di ruggito di un topolino: qui si tratta di un RAGLIO del topolino.

Gianfranco Soldati