Mi è stato chiesto di dire qualcosa riguardo all’odio-amore che c’è tra Greta Gysin e Sergio Savoia. Non ho molto da dire: credo che loro abbiano già chiarito abbastanza le loro posizioni attraverso i media.

Sono nei Verdi dal 2012. Potrà sembrare poco tempo però mi è bastato per inquadrare le persone che fanno parte di questo movimento. La differenza tra Greta e Sergio è palese anche per chi non li conosce. Lei giovane, pacata, schietta e convinta delle sue idee ecologiste, per le quali lotta da sempre. Lui con un po’ più di esperienza, una dialettica che fa invidia anche a Dario Fo e la capacità di guardare oltre. Ho però sempre stimato entrambi proprio perché la loro diversità rafforza il nostro movimento.

Inizialmente non mi piaceva l’idea che i Verdi dessero spazio SOLO a temi che purtroppo non danno soluzioni immediate. Chiunque dovrebbe pensare al bene dell’ambiente in cui vive e portare il proprio contributo: non deve essere un’esclusiva “verde”. Quando parlavano solo di temi ecologici, in molti li criticavano, ora che parliamo anche d’altro, la cosa dà fastidio ai politici, ma piace sempre di più alla gente comune. Questo significa che abbiamo trovato un punto d’equilibrio per poter lavorare su diversi fronti.

Aver detto SÌ all’iniziativa UDC (l’ho fatto pure io) o apparire sul settimanale della Lega (è capitato pure a me), non significa cambiare rotta ma significa semplicemente appoggiare dei temi che fanno discutere e che meritano soluzioni.***

Ciò che è successo tra Greta e Sergio non lo vedo come un problema, bensì come un gesto di trasparenza. Fingere che tutto vada sempre bene e che non si litighi mai sarebbe ridicolo e presuntuoso. Hanno dimostrato ancora una volta la loro serietà e bravura mantenendo le loro idee nonostante tutto il can can creatosi. In fondo sarebbe bastato poco per mettere tutti a tacere.

Mara Grisoni, ecologista di Vacallo

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