Con la naturalizzazione svizzera, un cittadino può pienamente partecipare alla democrazia diretta elvetica. E’ quello che spinge taluni ad aderire all’UDC, un partito reputato essere anti-stranieri.

L’UDC è autore di iniziative che tendono a espellere i criminali stranieri, vietare la costruzione di minareti e – proposta accettata lo scorso 9 febbraio – ridurre l’immigrazione tramite contingenti, ma l’UDC non è una formazione anti-stranieri, assicura il presidente del partito Toni Brunner : “Nel partito gli stranieri sono benvenuti. Diventando membri, gli immigranti hanno l’occasione di farsi un’idea della democrazia e di contribuire al suo sviluppo.”

Secondo Toni Brunner, il suo partito riceve molto sostegno da stranieri che vivono in Svizzera, in particolare giovani della seconda generazione. Malgrado non vi siano statistiche nazionali in seno al partito, Brunner afferma che “So che è vero, perchè partecipo a molte assemblee del partito.

Appello agli immigranti
Originaria della Repubblica Ceca, Yvette Estermann dirige la Neue Heimat Schweiz (Nuova patria Svizzera), un gruppo politico creato nel 2010 per attirare gli stranieri, naturalizzati o meno, che “vogliono mostrare il loro attaccamento alla Svizzera.” I valori del gruppo riflettono la linea dell’UDC.

Perchè uno straniero in Svizzera può sostenere l’UDC e le sue iniziative, che regolarmente danno addosso agli stranieri? Il politologo Gianni D’Amato, dell’Università di Neuchâtel, spiega il fatto come il bisogno di sentirsi riconosciuti e accettati.
A suo dire, l’UDC offre una forte immagine dell’identità svizzera : “Ma è anche un’immagine datata. Fondamentalmente, si tratta della Svizzera degli anni ’50 e ’60, quando tutto andava bene.”
Poi aggiunge che l’UDC ha bisogno di membri provenienti dall’immigrazione, perchè questo permette al partito di dire che non fa discriminazione nei confronti degli stranieri.

(Fonte : swissinfo.ch)