I primi corsi di formazione per gli imam della Svizzera potrebbero partire già il prossimo autunno all’università di Friborgo.

“Il progetto entra nella fase operativa – commenta Antonio Loprieno, rettore dell’università di Basilea, presidente per due anni del gruppo di lavoro ‘Programma di formazione per imam e insegnanti in religione islamica’.

“Sono felice di constatare che un grande passo è stato fatto – ha confermato Hicham Maizar, responsabile della Federazione delle organizzazioni islamiche della Svizzera e presidente del Consiglio svizzero delle religioni – Vi sono musulmani che vivono in Svizzera da più di 50 anni. Dobbiamo gettare ponti fra loro, la società e le autorità locali. Dall’inizio abbiamo scommesso sul dialogo, mostrando che si può essere al contempo svizzeri e musulmani.”

Fra le voci contrarie vi sono parlamentari dell’UDC e del PPD del canton Friborgo, i quali hanno chiesto al Consiglio di Stato di intervenire presso l’università affinchè rinunci al progetto. Roland Mesot, presidente dell’UDC friborghese, commenta “Non sappiamo cosa verrà insegnato. Le correnti integraliste potrebbero approfittarne.”

“E’ impossibile che l’integralismo entri in un’università che ha una forte tradizione liberale – ha risposto Antonio Loprieno – Al contrario, vi potrebbe essere un discorso islamico in accordo con i nostri valori.”

Per gli imam e le organizzazioni islamiche, l’importanza di questa formazione risiede nel fatto che “In Svizzera l’Islam è diventato una sfida per lo Stato e la società e la laicità una sfida per i musulmani – come riassume Hicham Maizar.
A Friborgo si cercherà dunque di trovare un modus vivendi che proteggerebbe gli interessi degli uni e degli altri. Secondo Maizar la formazione dovrebbe riguardare gli imam, ma anche gli insegnanti delle scuole pubbliche e gli operatori sociali negli ospedali, le prigioni e le case per anziani.

L’importante sarà creare un corso diverso dall’esperienza della Germania, basata sugli studi coranici, l’etica e la Sharia e diverso dall’esperienza universitaria islamica tradizionale, povera di spirito critico.
Secondo Reinhard Schulze, professore all’Istituto degli studi islamici a Berna, “va incoraggiato un discorso islamico che non sia rinchiuso in un sistema.”

(Fonte : swissinfo.ch)