“Vogliamo tornare a 10 anni fa?”

INTERROGAZIONE

Premessa

Vogliamo proprio tornare a 10 anni fa? Vendere una parte della collezione donata alla Città di Lugano da Serge e Graziella Brignoni e depositare i migliori pezzi al Musée du Quai Branly di Parigi è un’ipotesi formulata già nel 2004 dalla signora Marlyse Haller Brignoni, scomparsa pochi giorni fa.

Una proposta incautamente accettata dal Municipio di allora, formalizzata in una Convenzione dell’11 giugno 2004. Un vivace dibattito pubblico promosso dal Corriere del Ticino e molte voci critiche alzatesi in Consiglio comunale avevano poi indotto il Municipio, e la signora Brignoni, a fare marcia indietro, nonostante la virulenta polemica iniziata allora e che ha ripreso vigore negli ultimi tempi, complice la crisi finanziaria della Città. In questo clima pesante è successo recentemente che alcuni sconosciuti hanno compiuto una decina di atti vandalici (segnalati alla polizia) a danno delle automobili dei collaboratori del MCL parcheggiate in Via Cortivo.

Il MCL ha raccolto la sfida propostagli dal Municipio nel 2004 ed è diventato un museo moderno, sotto la guida dinamica e competente, talvolta persino esuberante, del nuovo direttore. Come tutti i musei, il MCL combina funzioni necessarie e interdipendenti: ricerca; laboratorio di conservazione e museotecnica; biblioteca e archivio; valorizzazione e accrescimento della sua collezione (7’500 opere in più, quasi tutte da donazioni); attività espositive sia a Lugano, sia in altre città svizzere ed europee; attività educative (segnaliamo il progetto “Dèibambini”, con le scuole elementari e dell’infanzia di Lugano, che ha prodotto ben 8 pubblicazioni); attività di alta formazione in collaborazione con USI, SUPSI, Franklin College, Università di Friborgo e Politecnico di Milano (corsi, seminari, stagisti, dottorandi); pubblicazioni; conferenze pubbliche (ha preso il via in questi giorni un ciclo d’incontri sull’arte tibetana, promosso dalla Società Ticinese delle Belle Arti, con la collaborazione scientifica del MCL, presentato nell’ambito dell’iniziativa C@USI, incontri culturali promossi dal TEC-Lab dell’USI).

Un aspetto recente dell’attività del MCL dovrebbe poi richiamare l’attenzione di chi auspica e prepara un avvio di successo del nuovo centro culturale LAC. Il Corriere della Sera di sabato 29 marzo presenta con grande rilievo, su ben due pagine, la mostra “Kandinsky, l’artista come sciamano” appena inaugurata a Vercelli. Questa mostra, che illustra come uno dei più grandi pittori del novecento abbia tratto ispirazione dai suoi studi etno-antropologici su una particolare etnia della Siberia, è stata curata dalla direttrice aggiunta del Museo di San Pietroburgo in collaborazione con Francesco Paolo Campione, direttore del MCL, e Claudia Beltramo Ceppi.

Kandisky è un genio dell’arte e le mostre delle sue opere richiamano sempre un gran numero di spettatori. Ci si può chiedere quindi perché questa mostra, allestita con il contributo determinante del MCL, non abbia potuto essere organizzata a Lugano (alla Malpensata o a Villa Ciani). arte e il MCL potrebbero lavorare assieme.

Progetti analoghi, che fanno dialogare le arti e culture d’Asia, Oceania e Africa con l’arte moderna occidentale, possono essere numerosi e attrattivi. Il MCL indica, a titolo di esempio, i seguenti: Paul Klee e la magia del Nord Africa, Gauguin e gli universi polinesiani, Nolde e i suoi viaggi in Russia, Cina, Giappone e Nuova Guinea, Picasso e l’arte africana, e altri ancora. Si può sicuramente pensare anche al grande artista svizzero Giacometti e al suo rapporto con l’“arte primitiva”. La sinergia fra il museo d’arte moderna e contemporanea e quello delle culture è opportuna e potrebbe giovare a entrambi.

Infine, va rilevato che l’annuncio del Municipio di voler esaminare la possibilità di vendere o affittare l’Heleneum, sede attuale del MCL, ha prestato il fianco a interpretazioni improprie sul futuro di questo museo: infatti, rilocalizzare il MCL non significa smantellarlo, può anche significare rilanciarlo inserendolo meglio nella strategia museale della Città e del Cantone.

Domande

Sulla base di questa premessa, chiediamo al Municipio:

1. Se vuole tornare a 10 anni fa, smembrare la collezione Brignoni, venderla in parte e depositare il resto a Parigi, chiudere il MCL.

2. Se no, se intende prendere collegialmente posizione sulle ragioni che lo inducono a proseguire nella valorizzazione del MCL decisa 10 anni fa.

3. Se può illustrare le ragioni per le quali l’importante mostra su Kandinsky, allestita con la collaborazione qualificata del MCL, non è stata presentata (anche) a Lugano in collaborazione con il Museo d’Arte.

4. Se non ritiene che, nella prospettiva del LAC, la valorizzazione del patrimonio e delle competenze del MCL non debba passare anche da una strategia di collaborazione con il futuro Museo d’Arte unificato (Città – Cantone) incentrata sui rapporti fecondi fra arte moderna occidentale e arti e culture di altri continenti.

5. Quale potrebbe essere, anche nella prospettiva di cui alla domanda 4, la migliore sede del MCL, per la sua collezione permanente e per le sue attività espositive.

6. Se riafferma la sua fiducia nell’attuale direttore del MCL: se no perché, se si con quale mandato.

7. Come valuta gli atti di vandalismo perpetrati a danno dei collaboratori del MCL e cosa intende fare per evitare che si ripetano.

Martino Rossi, Simonetta Perucchi Borsa, Roberto Ritter, Raffaella Martinelli Peter, Antonio Bassi, Fausto Beretta Piccoli, Sara Beretta Piccoli, Simona Buri, Gianrico Corti, Maddalena Ermotti Lepori, Raoul Ghisletta, Marco Jermini, Michele Malfanti, Maristella Patuzzi, consiglieri comunali a Lugano