La problematica dei matrimoni forzati riguarda numerosi migranti stabiliti in Svizzera. Nel 2006, un’indagine della Fondazione romanda “Surgir” aveva individuato in 17 000 il numero delle persone chiamate in causa da un matrimonio forzato in Svizzera. Fra queste, un terzo erano minorenni, di età compresa fra 13 e 18 anni. Le comunità toccate da questa pratica erano principalmente originarie dei paesi della ex Jugoslavia, della Turchia, dello Sri Lanka, del Marocco, dell’Asia centrale e del Medio Oriente.

In Vallese, la polizia interviene in media cinque volte la settimana per casi di violenza domestica. In Svizzera queste violenze all’interno della famiglia hanno un elevato tasso di mortalità : causano una vittima ogni due settimane. La maggioranza dei casi di violenza domestica viene registrata fra i migranti, dove anche è diffusa la pratica dei matrimoni forzati.

“Diversi fattori spiegano queste violenze – commenta Nicole Langenegger Roux, responsabile del Segretariato vallesano per l’uguaglianza e la famiglia – La gestione dei conflitti nella coppia, il rapporto di forza fra coniugi, la precarietà sociale, il sostegno o meno della comunità. Si tratta di un insieme di fattori che si ritrovano nella popolazione di migranti, una popolazione dunque più a rischio. Ma non perchè queste persone hanno una cultura più violenta della nostra.”

Secondo Jean-Claude Métraux, psichiatra e professore all’università di Losanna “la violenza è generata dall’impotenza. Quando le persone si sentono impotenti, fanno ricorso alla violenza. Per curare questa cosa si dovrebbe ridare loro fiducia.”

Da qui la necessità di occuparsi delle vittime e creare gruppi di sostegno per gli autori delle violenze, siano essi mariti, padri o fratelli delle vittime. Gruppi che al momento in Vallese ancora non esistono.

Per diminuire i casi di violenza domestica le soluzioni sono diverse e complesse. Si dovrebbe informare le persone, soprattutto i giovani, insegnar loro ad avere relazioni basate sull’eguaglianza con l’altro sesso. E’ anche importante l’informazione presso i professionisti. Ad esempio un medico dovrebbe sapere come reagire quando uno dei suoi pazienti mostra segni di violenza domestica.

(Fonte : sdesouche.wordpress.com)