(francesco de maria) Ovviamente questo articolo dal taglio provocatorio non rispecchia la linea del portale. Il quale tuttavia, se non si sogna di essere neutrale, si premura se non altro di essere aperto, concedendo un certo spazio alla sinistra.
— Sul “caso Siccardi”, una perfetta montatura, condivido in toto la posizione assunta da questo importante imprenditore ticinese. Non penso proprio che uno sia obbligato – per ricevere l’ambita qualifica di “patriottico” – a pagare qualsiasi prezzo “svizzero”, qualora questo risulti manifestamente esorbitante. Ci sono dei limiti e ci devono essere dei limiti.
— Sul “caso Item” il mio sogno proibito – dopo il viaggio all’isola Mauritius e la conquista del titolo mondiale nel bridge – è che il Procuratore Generale emetta un comunicato ufficiale dove spieghi per filo e per segno come sono andate le cose.
— Sull’ “amichetta silurata” non mi pronuncio ma suggerirei al presidente PS – così come a un noto avvocato d’assalto che mi ha tolto il saluto, se c’è una ragione la sa lui – il rispetto delle persone.


L’Unione democratica di centro ticinese mercoledì 23 aprile ha depositato l’iniziativa popolare costituzionale cantonale “Prima i nostri”. L’iniziativa vuole mettere nella Costituzione ticinese principi come la difesa del territorio, del mercato del lavoro locale e, a parità di condizioni, della preferenza agli Svizzeri, rispetto ai cittadini stranieri, nell’attribuzione di posti di lavoro. Non sarà una passeggiata. L’UDC avrà due mesi di tempo per raccogliere 10 mila firme e distribuire a tutti i fuochi del Ticino la lista da firmare.

L’UDC spenderà ca. 30 mila franchi per questa operazione, che è di pura cosmesi, dato che i principi citati sono già stati inseriti nella Costituzione federale il 9 febbraio scorso (ci risulta che il Ticino faccia ancora parte della Confederazione). Diamo un consiglio gratuito all’UDC Ticino. E se invece di fare delle iniziative popolari costose e  inutili, che vendono lucciole per lanterne, vi deste da fare al vostro interno per darvi un minimo di credibilità nella lotta al dumping salariale e al lavoro nero?

Capisco che non potete inimicarvi i vostri amici padroni e sostenere i 4’000 fr (20 fr netti all’ora) per tutti i lavoratori, anche se sarebbe la cosa giusta da fare. Ma perché almeno non revocate i mandati dei vostri membri e le tessere dei vostri militanti, che assumono e sottopagano tanti padroncini e lavoratori esteri, alcuni legalmente, altri illegalmente. Mi vengono in mente i casi pubblici di Alberto Siccardi, di Hans Fehr e dei coniugi Item, ma sicuramente ne conoscete molti altri tra le vostre fila. Questo significherebbe infine predicare bene e razzolare bene, il che è fondamentale per un piccolo partito d’opposizione che ha grande ambizione.

PS: non è che stiano meglio i vostri amati (mica tanto, ndR) cugini, quelli della Lega, che fanno tanto fracasso sulla domestica senza permesso della neoprocuratrice Item, solamente perché la loro amichetta è stata silurata dal Parlamento nella corsa alla lucrosa carica. Tutti sanno che i Bignasca hanno assunto decine di frontalieri nelle loro ditte e anche il Mattino o il Mattinonline mi pare abbiano alle loro dipendenze un bravo giornalista frontaliere, come se da noi non vi fossero lavoratori disponibili a svolgere questi mestieri.

Raoul Ghisletta,  presidente PS Lugano