Scontri fra manifestanti filo-russi e filo-ucraini e l’incendio di una sede di un sindacato, venerdì a Odessa sono costati la vita a 46 persone. L’esercito ucraino prosegue il suo intervento contro i separatisti nell’est del paese. Secondo i commentatori, si tratta di una svolta nella crisi e all’Occidente viene chiesto di non più sostenere incondizionatamente il governo di Kiev.

Mentre l’Ucraina oscilla ancora fra guerra e pace, gli eventi di Odessa costituiscono una svolta decisiva nella crisi, spiega l’esperto in sicurezza Eerik-Niiles Kross nel quotidiano estone Eesti Päevaleht : “Fra qualche giorno capiremo quel che la strage di Odessa ha significato per il conflitto. La Russia può prendere Odessa come pretesto per replicare alla riuscita offensiva dell’esercito ucraino e cercare di sferrare un attacco nell’Ucraina orientale. … L’interpretazione che il Cremlino farà degli eventi di Odessa sarà decisiva per il futuro dell’Ucraina.
Se la Russia non procede a una contro offensiva e se le truppe ucraine riusciranno a pacificare i centri abitati, si potrà dire che l’Ucraina ha registrato un primo successo in questa guerra. Nella tragedia di Odessa si può vedere una provocazione russa finita male e sperare che le parti coinvolte trarranno insegnamenti per il futuro.”

I morti di Odessa gettano sui dirigenti ucraini un’ombra che dovrebbe portare l’Occidente a rivedere le sue posizioni, scrive il quotidiano della repubblica ceca Právo : “L’Europa non dovrebbe continuare a sostenere ciecamente il regime di Kiev. Non è sufficiente esercitare una pressione costante su Mosca e limitarsi alle condanne verbali di fronte agli eccessi perpetrati dai nazionalisti ucraini, con il pretesto di voler preservare l’unità del paese.
Si deve far capire a Kiev che va messa subito fine alle violenze. Gli sforzi per difendere gli interessi elementari di sicurezza della popolazione valgono di più per l’unità del paese che non i tentativi di conquistare qualche vittoria militare.
Proseguendo questa terribile violenza, il governo di Kiev fa il gioco di Mosca. Se la politica occidentale continua a tollerare le azioni di Kiev, senza trarre conclusioni dalla tragedia di Odessa, dovrà dubitare di sè stesso.”