Alla fine di aprile, il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy ha pubblicato un libro dove riporta la sua esperienza a Bruxelles. Lascerà l’attuale incarico a fine 2014, dopo due mandati consecutivi.

Nel suo libro Van Rompuy difende l’efficacia del sistema europeo : “Sicuramente l’Unione europea è più forte, abbiamo rafforzato tutte le istituzioni. Il Consiglio europeo, considerato un’istituzione intergovernativa, ha rafforzato il ruolo della Commissione europea e della Banca centrale europea.
Non parliamo solo della sorveglianza unica di tutte le banche della Zona euro.
Sicuramente a volte la presa di decisioni è stata lenta, per un semplice motivo : 18 Stati nella Zona euro, 28 nell’Unione europea e tutti devono essere messi d’accordo. Abbiamo fatto un bilancio europeo con 28 paesi rappresentanti più di 100 partiti politici attraverso tutta l’Europa, dunque ci si deve rendere conto del grado di difficoltà.”

Van Rompuy fa anche il punto sugli Stati in crisi : “Va detto che la Grecia, l’Irlanda e il Portogallo hanno aspettato sino all’ultimo minuto prima che potessimo agire. Si tende a dimenticarlo. E soprattutto si dimentica che i grandi problemi esistevano prima della crisi finanziaria. In Europa esisteva un alto livello di disoccupazione strutturale ben prima della crisi, mancava il controllo delle diverse politiche economiche.
Se avessimo agito per tempo, l’austerità non sarebbe stata necessaria quanto lo è oggi o negli anni passati. Dunque errori gravi sono stati commessi per negligenza, per mancanza di politiche coraggiose all’inizio della storia dell’euro.”

Il presidente del Consiglio europeo ritiene che non si deve mettere in opposizione crescita e austerità : “No, perchè a un dato momento non vi era altra scelta. Alcuni paesi non avevano più accesso ai mercati internazionali, se non li avessimo aiutati avrebbero fatto fallimento. Se non fossimo riusciti a salvaguardare la stabilità della Zona euro, oggi non parleremmo di recessione, ma parleremmo di depressione. Questo lo abbiamo evitato.”

Herman Van Rompuy difende le politiche condotte nei paesi in crisi, malgrado gli elevati tassi di disoccupazione in Spagna, Grecia, Portogallo, … : “Tutto quello che abbiamo fatto, non lo abbiamo fatto per il nostro piacere. Abbbiamo agito per un scopo puramente sociale, per salvaguardare la prosperità futura e il lavoro.”

(Fonte : rtbf.be)