Con 53,4 % dei voti, nel fine settimana l’elettorato svizzero ha respinto il progetto d’acquisto di 22 aerei da guerra Gripen della società svedese Saab per 3,1 miliardi di franchi.

La vendita di un aereo da combattimento non è mai cosa facile e la società svedese Saab se n’è appena resa conto : con 53,4 % dei voti l’elettorato svizzero ha detto no all’acquisto, per 3.1 miliardi di franchi, di 22 aerei del suo modello Gripen-E di nuova generazione. L’acquisto era stato caldamente sostenuto dal Consigliere federale Ueli Maurer.

Il verdetto non sorprende, in quanto il progetto è sempre stato contestato e non solo dai Verdi e dalla sinistra. Gli oppositori hanno affermato che la Svizzera ha altre priorità, soprattutto nell’ambito del sociale e che i Gripen costerebbero ben più dei 3.1 miliardi annunciati.

Il Gripen-E di nuova generazione si era imposto alla fine del 2011 di fronte al Rafale di Dassault e all’Eurofighter del trio Bae Systems-Airbus Group-Finmeccanica. Una polemica era subito sorta sulle performances dell’aereo svedese, inferiori a quelle della concorrenza e insufficienti per rispondere ai requisiti dell’aviazione militare svizzera.

Malgrado le polemiche, il Consiglio federale ha continuato le trattative con Saab. Il finanziamento degli aerei sarebbe stato garantito da un regolare prelevamento annuo sul credito dell’esercito.

I sostenitori dell’acquisto avevano ricevuto un brutto colpo a metà febbraio, quando l’episodio del dirottamento nei cieli svizzeri di un aereo di linea della Ethiopian Airlines aveva rivelato che l’aviazione militare svizzera è in servizio solo durante gli orari d’ufficio.

Con il no scaturito domenica dalle urne, è verosimile che passeranno anni prima che il governo svizzero richieda altre offerte per nuovi aerei da combattimento.